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ET: “Che dispiacere per WM ma serviva svolta. Ora basta fischi. Mancio? Chiedo…”

Erick Thohir, che ha voluto fortemente Roberto Mancini sulla panchina dell’Inter, ha raccontato al Corriere dello Sport il perché di questa scelta: «Questo è nuovo inizio. Lavoriamo per tornare ad essere i numeri uno». Thohir quali sono...

Daniele Mari

Erick Thohir, che ha voluto fortemente Roberto Mancini sulla panchina dell'Inter, ha raccontato al Corriere dello Sport il perché di questa scelta: «Questo è nuovo inizio. Lavoriamo per tornare ad essere i numeri uno».

Thohir quali sono le sue sensazioni ora?

«Il momento è stato difficile perché prendere la decisione di sostituire coach Mazzarri non mi è piaciuto affatto. Credevamo in lui perché è un grande lavoratore e un bravo allenatore, ma stavolta più che alle mie sensazioni ho dovuto affidarmi ai numeri. E quelli non erano buoni perché purtroppo la classifica parla chiaro. Non ho niente da rimproverare a Mazzarri: so che ha dato il massimo, ogni giorno, e per questo lo ringrazio. Tutti insieme però abbiamo deciso che era il momento giusto per cambiare, che c’era bisogno di aria nuova per tutto l’ambiente».

Tutti insieme intende lei, Moratti, Bolingbroke, Fassone, Ausilio...

«Credo nelle decisioni collettive. Questa non è la decisione di Thohir e stop. No, non funziona così all’Inter. Io sono il presidente, d’accordo, ma ho parlato con il mio socio, Massimo Moratti, e con i miei collaboratori. Ci siamo fatti diverse telefonate e siamo arrivati alla decisione. Tutto negli ultimi due giorni».

Moratti quanto l’ha aiutata?

«Molto perché è una persona che conosce bene il calcio e conosceva Mancini da tanto tempo. Roberto è la miglior scelta che potevamo fare».

Perché Mancini?

«Perché è uno dei migliori allenatori italiani, anzi il migliore. Ha vinto e fatto grandi cose dovunque è stato. Per lui parla la carriera. E poi anche per un altro motivo. Sa cosa è l’Inter, ha fatto parte della nostra famiglia e vuole bene a questi colori».

Quante volte ha già parlato con Mancini?

«Ci siamo sentiti al telefono. Ha grandi motivazioni e il suo valore non è in discussione. Lo conoscerò di persona la prossima settimana».

Da alcuni anni però non allena in Italia.

«Mancini conosce l’Inter. Non potevamo permetterci un allenatore che partisse da zero, che avesse bisogno di un anno per far ottenere alla squadra i risultati che volevamo».

Cosa gli ha chiesto?

«Di confermarci in Europa anche il prossimo anno e di conquistare la qualificazione per la Champions il prima possibile».

Gli stessi obiettivi fissati per Mazzarri...

«Siamo l’Inter e dobbiamo stare in Europa. Abbiamo cambiato tecnico perché le prossime tre partite (Milan, Roma e Udinese, ndr) saranno importanti. Mancini con la sua esperienza ci aiuterà».

C’erano altri allenatori in corsa?

«Volevamo un tecnico di alto profilo. Cambiando Mazzarri, cercavamo un allenatore che ci desse garanzie, il migliore in circolazione. Era l’identikit di Mancini».

Mancini vi chiederà dei rinforzi?

«Credo che abbiamo un’ottima squadra, un ottimo coach e un’ottima squadra di dirigenti. Possiamo far bene e riportare l’Inter in alto. Vogliamo lavorare per tornare ad essere i numeri uno. Poi, se il nostro allenatore ce lo chiederà, cercheremo di rinforzare la rosa stando attenti al bilancio. Sa qual è la situazione del club».

Cosa si sente di dire ai tifosi?

«San Siro deve tornare ad essere la casa dell’Inter. Chi viene allo stadio, e spero che siano in tanti fin dalle prossime partite, spinga la squadra. Basta fischi e proteste: la famiglia interista deve essere tutta unita, avere un unico obiettivo, quello di riportare questi colori in alto. Abbiamo bisogno del calore della nostra gente e non possiamo giocare in trasferta sempre come successo spesso ultimamente... Tutti gli interisti da ora in poi devono stare dalla parte dell’Inter. Io sarò con loro».