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Erick Thohir ha concesso una lunga intervista a Repubblica, prima di Inter-Verona, in cui ha parlato del suo progetto per l'Inter e del suo rapporto con Massimo Moratti: “Sono un grande lavoratore. Ed è lavorando che proverò a far tornare grandi l’Inter e la serie A. Il primo anno da Presidente? Ottimo. Siamo tornati in Europa ed era il nostro obiettivo, siamo al comando del girone, manca un punto per qualificarci. Fuori dal campo abbiamo rinnovato tutto il management con professionisti di valore e lo miglioreremo ancora. Ci saranno novità.
RAPPORTO CON MORATTI - "Come va con Moratti? Benissimo. Siamo sempre in contatto, a Milano ci vediamo. Rispetto le sue decisioni ma lui è sempre nel club, ha un 30% di quote, è un grande tifoso dell’Inter, ci aiuterà ancora. Ho enorme rispetto per lui: in 18 anni alla guida dell’Inter ha vinto 16 trofei. Io al confronto sono niente. Anzi ho già detto che non riuscirò a eguagliare i suoi successi“.
MAZZARRI RISCHIA? “Non gli ho mai dato ultimatum, anche se a volte lo leggo. Anzi, ho ripetuto già 6 o 7 volte la stessa cosa e lo faccio anche con lei: credo nel progetto avviato con Mazzarri, lui può stare tranquillo, sappiamo che per sviluppare un piano ci vuole tempo. Ma al tempo stesso bisogna anche ottenere risultati. Se i risultati continuano ad essere negativi, ne discuteremo come al solito tra noi. Ora abbiamo il problema degli infortunati che ci danneggia. Ma la squadra è buona”.
PROGETTO ECONOMICO - “Quando un’azienda acquista un nuovo gruppo deve affidarsi alle banche, è inevitabile per poter sviluppare strategie e non distruggere tutto. I soldi non sono mai abbastanza. La manovra di rifinanziamento del debito dell’Inter non ha precedenti in Italia e in Europa: su 230 milioni, il 90% viene da banche estere che hanno creduto nel modello di sviluppo del club. È la global economy che sbarca in Italia. Negli ultimi mesi intorno all’Inter c’è stato un movimento di denaro di quasi 450 milioni“.
MERCATO - “Da gennaio ne sono arrivati sette, con varie formule. Spenderemo ancora in futuro. Ora attendiamo verso febbraio le decisioni sul Fair Play Finanziario, poi capiremo come muoverci. A Nyon abbiamo presentato il nostro piano quinquennale, siamo in contatto con l’Uefa ogni settimana per correzioni e confronti, Platini era contento che un proprietario andasse là a spiegare i suoi piani. Rispettiamo la norma, è giusta, tra l’altro nel 2012 a presentare il Ffp c’era un dirigente dell’Inter, Ernesto Paolillo. Top players in futuro? Aspettiamo. Il grande nome, da solo, non garantisce vittorie e per una squadra ci vuole stabilità. Spenderemo. Al momento giusto“.
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