copertina

Eto’o-Icardi, la sfida degli ex: Re Leone pronto per gli applausi, Maurito per il Far West

Sampdoria-Inter sarà anche Eto’o-Icardi, due ex che hanno lasciato un’importa molto forte in queste due piazze, ma con un rapporto con la tifoseria diametralmente opposto. Da un lato assisteremo, infatti, alla standing ovation del...

Daniele Vitiello

Sampdoria-Inter sarà anche Eto'o-Icardi, due ex che hanno lasciato un'importa molto forte in queste due piazze, ma con un rapporto con la tifoseria diametralmente opposto. Da un lato assisteremo, infatti, alla standing ovation del popolo nerazzurro nei confronti del camerunense, vero e proprio trascinatore nel biennio alla Beneamata: "Ha trascinato, esultato, segnato, giocato da ala molto... tornante, da centravanti, semplicemente da killer. Ha vinto tutto - ricorda la Gazzetta dello Sport -, lasciando impresso il proprio nome anche sull’ultimo trofeo alzato dall’Inter, la Coppa Italia del 2011, doppietta al Palermo, solito andazzo di chi ha solo portato stelle filanti. Poi, Samuel si è messo a fare il giro del mondo: Anzhi (a 20 milioni all’anno), Chelsea (per dimostrarsi ancora all’altezza). 

Dall'altro, invece, mugugni, cori a sfavore e fischi per Maurito: "Il fastidio è emerso rumoroso una stagione fa. Vero è che dall’altra parte c’era Maxi Lopez e tutta la tiritera legata a Wanda Nara, ma quel 13 aprile fu paragonabile a un virtuale Far West a Marassi: dal momento del riscaldamento fino alla doppietta che Maurito fece nella porta blucerchiata e passando alla stretta di mano negata da Maxi, beh, successe quasi di tutto. L’Inter, in quel 4-0, andò in vantaggio proprio con Icardi che - faccia tosta e glaciale - si mise ad esultare con il gesto del «non vi sento» sotto la curva blucerchiata. E giù... decibel, diciamo così. Quel giorno del suo primo ritorno a Marassi fu vissuto dentro una lavatrice di fischi e insulti. Ma il motivo scatenante dell’antipatia dei tifosi neiconfronti di Icardi qual è? L’aver scelto l’Inter dopo che la Samp lo aveva coccolato, cresciuto e, soprattutto, dopo quei mesi di rinvii davanti all’ipotesi di rinnovo contrattuale: glielo aveva offerto l’allora n°1 Garrone".