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Eto’o: “Derby stupendo, in finale tiferei Inter. Onana, Lukaku, Mou e il retroscena City…”

L’ex attaccante Samuele Eto’o ha parlato oggi del momento dell’Inter e non solo in occasione della Milano Football Week

Ospite alla Milano Football Week organizzata dalla Gazzetta, l’ex attaccante Samuele Eto’o ha parlato oggi del momento dell’Inter e non solo. Ecco le dichiarazioni del centravanti, che mercoledì era a San Siro per la semifinale d’andata di Champions League contro il Milan:

"Derby? Io ho giocato 8 derby, anche Real Madrid-Barcellona, se vinci il Clasico è come se vincessi la Liga. Poi ho giocato il derby Inter-Milan, è bellissimo, lo stadio pieno. Quando diventa la semifinale di Champions League poi, è davvero indescrivibile.

Derby Champions

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Il derby di mercoledì? Una partita molto buona per noi dell'Inter, stupenda per noi. Se ci avessero chiesto un pronostico prima, quasi tutti avrebbero detto 1-0. Ora abbiamo vinto 2-0, ma c'è ancora molto da fare. Sicuramente siamo soddisfatti e abbiamo un bel vantaggio. L'Inter è entrata con la mentalità perfetta per la partita, il Milan ci ha messo di più e ha giocato meglio nella seconda parte. Nel secondo abbiamo visto un'altra gara, spero l'Inter martedì possa giocare come a inizio primo tempo.

Moratti e Materazzi

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Moratti? Non è un presidente, è il papà di tutti i giocatori dell'Inter, si comporta come un padre, non un presidente. Gli sono tanto grato per avermi dato questa possibilità. Non posso paragonarlo ad altri presidenti. Era una delle migliori squadre del mondo, che squadra, che compagni...

Materazzi? Storie così non succedono mai, nel calcio anche meno. Sono molto orgoglioso di aver giocato con lui, molti non lo conoscono, è il compagno che ogni giocatore vorrebbe avere accanto. Quando ho ricevuto il suo messaggio non capivo, mi chiedevo chi fosse... Ho chiamato Albertini e mi ha confermato che era un messaggio di Materazzi che mi voleva all'Inter. Noi di solito parliamo con gli agenti di contratti e soldi. Vi posso assicurare che il messaggio di Materazzi ha avuto più valore di tutto ciò che avrei preso. C'era la grande volontà dei giocatori e poi la mia, di giocare assieme". 

Interviene telefonicamente Materazzi da Napoli, che saluta calorosamente Eto'o. "È un piacere essere qui con Samu, non lo ringrazierò mai abbastanza per la vittoria della Champions, lui sa che con un altro non l'avrei vinta. Lui sa chi (sorride, ndr)".

Allenatori del passato

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Mourinho, Capello e Aragones gli allenatori più importanti? Tutti e tre mi hanno insegnato tantissimo, di vita più che di calcio. Capello a 15 anni ero al Real, mi ha insegnato a tirare, a giocare col corpo. Aragones mi ha insegnato che dovevo essere disciplinato come uomo. Poi è arrivato Mourinho, tutti noi con lui giocavamo per gli altri, non per il nostro ruolo. Questo credo sia alla base della vita.

3 Champions League vinte? Due volte la vittoria del Triplete? Rimpianto di non aver finito la carriera al Maiorca? Io non voglio mai avere rimpianti, rimorsi, per il passato. Penso di aver dato tutto per il calcio, il Maiorca mi ha dato tantissime possibilità, mi ha aperto le porte dell’Europa dopo il Madrid. A Maiorca poi sono diventato padre. C’era un equilibrio bellissimo tra tutti, eravamo più o meno sullo stesso livello. Ho tanto legame con quella coppa. Poi è arrivata quella dell’Inter, a Materazzi avevo detto che avremmo vinto noi nonostante i pronostici e mai avevo corso così tanto.

Lukaku

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Lukaku? In realtà all'Everton lo vedevo come ora e per me non ha ancora espresso il suo potenziale. È forte fisicamente ed è un goleador, fa tanti gol. Accettavo di stare in panchina solo quando il mister metteva lui. Il ritorno al Chelsea lo ha frenato, ma credo che con le qualità che ha può essere uno dei migliori attaccanti con Lautaro, Dzeko, Benzema, Giroud... Tutti grandi attaccanti.

Onana? Un episodio molto triste al Mondiale, avevamo tutti l'aspettativa di arrivare così con uno dei migliori portieri del mondo, se non il migliore. Io sono presidente della Federazione e devo ricordarmi di agire da padre di tutti i giocatori, pertanto adotto la filosofia che uso con mio figlio. L'ho fatto anche con Onana, ha deciso l'allenatore, io non sono rientrato nella decisione. Loro hanno risolto, sono andati avanti e si va avanti.

Onana meglio di Maignan

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Per me Onana è più forte di Maignan. Sono due grandissimi portieri. Coi piedi Onana è più abile. Ricordo le prime trattative con l'Inter, io ho garantito, non c'era grandissima convinzione. Ora Onana sta per giocare una finale, se non avesse fatto così bene magari mi avrebbero incolpato dicendo che lo avevo sponsorizzato io.

Sono il presidente che avrei voluto essere, sono un presidente giusto, lo riscontro alla fine di ogni giornata e me lo dico tutti i giorni. Questo è il cammino che voglio fare.

Favorita per la finale Champions? Io spero nell'Inter chiaramente. Ma in una finale tutto è possibile. Torniamo a parlare della gara col Barcellona, che era la più forte al mondo. Solo io e Mourinho eravamo convinti di vincere, era venuto da me a dirmelo dopo il sorteggio. L'idea di affrontare Real o City deve essere una motivazione aggiunta per l'Inter.

Retroscena City-Inter

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City prima di venire all'Inter? Sì, è vero, ero su un aereo. Avrei disputato il sabato una partita contro il Togo, la proposta è arrivata, poi ho parlato con Moratti e Mourinho mi ha chiamato 7 volte. Avevo dato la parola al City, ma ho detto al mio avvocato che io dovevo passare dall'Italia, anche se è uno dei paesi più razzisti al mondo. Ho anche visto, appena arrivato, che non è così, ci sono due o tre bulletti ma la società non è razzista. È stata una decisione favolosa, sono contentissimo di aver deciso così anche se tutti mi consigliavano di andare in Inghilterra. Guardate cos'abbiamo vinto in un anno.

Razzismo

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Tema del razzismo? Quel giorno a Maiorca lo ricordo bene, mi chiamavano 'n***'. Avevano pagato per vedere uno come me giocare. Ho preso per uscire dal campo, ma l'arbitro mi ha fermato. Deco e Ronaldinho si sono avvicinati a me, un giocatore del Saragozza mi ha detto: "Cosa vuoi che sia?". Con Rijkaard ci chiamavamo 'n***' in modo affettuoso. Anche Zanetti mi ha sempre chiamato così. Rijkaard mi ha detto che ero il migliore, di star dentro. Dopo 10 minuti è arrivato il mio gol. Da lì in poi sono cambiato, la mia lotta è stata più decisa. Spesso e volentieri prendo posizioni che gli altri non capiscono. Vorrei ringraziare tutti i compagni avuti, tutti gli allenatori, tutti i sostenitori. Ci sono state bellissime manifestazioni anche con l'Inter. Oggi sono presidente di una Federazione, guardate dove sono arrivato. 

Razzismo nel calcio, la situazione è migliorata e molto. Purtroppo in alcuni stadi si vedono ancora episodi spiacevoli.

Ricordo quando avevo 18 anni, c'era già la Fondazione e ricordo quando io ero ambasciatore per l'Unicef. Arriva un giovane imprenditore che mi ringrazia per la Fondazione. È bello dare fiducia a qualcuno, come dicevo prima per Onana. È triste vedere chi non ha fortuna invece, non sono tutti fortunati. Oggi in Africa la Fondazione aiuta i ragazzi con gli studi, costruisce anche ospedali e cliniche. Ringrazio Dio per tutti questi anni vissuti con intensità. Purtroppo mio papà è scomparso pochi giorni fa, io ringrazio per tutti i momenti in cui la gente mi ha ringraziato per quanto fatto per loro".