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FCIN1908 / Inter, la verità sulle mancate cessioni (e i rifiuti). Suning ha chiesto ai dirigenti di…

Redazione1908

Le ultime sul mercato in casa Inter: il rientro dai prestiti ha affollato la rosa in un momento in cui questa va invece assottigliata

Una rosa folta, troppo folta, rappresenta indubbiamente un problema. Quella nerazzurra al momento lo è. La squadra ha giocato e vinto la prima amichevole della stagione ed è più che mai in attesa di accogliere i tasselli mancanti. Quelli che andranno a completare una rosa abbozzata un anno fa.

Arturo Vidal è vicino, ma è indubbio che il suo ingresso sia in qualche modo legato ad un'uscita o comunque al perfezionamento di alcune situazioni irrisolte. Tutto ciò va fatto nel rispetto del bilancio e di alcune ormai consolidate regole di FPF. Il Covid non ha di certo aiutato e allora la situazione va per forza di cose analizzata in una prospettiva più ampia, che trascende dal semplice sfogo social "non ci sono soldi".

Per Godin al Cagliari si parla ormai di dettagli. Ci sono altre situazioni alle quali l'Inter sta lavorando e che deve risolvere. Quella relativa a Pinamonti, per esempio. Un accordo di un anno fa, una promessa di riscatto e uno stipendio pesante. La società ci sta lavorando, per provare a smussare e a trovare un accordo che non scontenti nessuno. Non troppo, insomma. La rosa è folta anche in relazione ai nomi che rientrano nei programmi di Antonio Conte.

ALCUNI ESUBERI HANNO RIFIUTATO LA CESSIONE

Non è una novità che Matias Vecino non abbia trovato molto spazio nella scorsa stagione. Anche Asamoah è un giocatore per il quale si sta cercando una sistemazione. In questo quadro generale è importante aggiustare bene ogni tassello, ma c'è uno step che la società Inter è chiamata a fare.

Quando si dice che una società fa fatica a vendere determinati giocatori ci si dimentica di guardare tutti i fattori. Intanto le offerte che devono essere consone, poi la volontà del giocatore di giocare in una squadra e non nell'altra (quindi i rifiuti, che spesso bloccano operazioni quasi fatte), di voler mantenere un determinato stipendio (senza cedere su cifre che noi comuni mortali potremmo considerare irrisorie), la richiesta e l'interesse di un club che decide di puntare sul giocatore che hai messo in vendita. Sono meccanismi che valgono per tutti e una società brava a gestirli si distingue dalle altre. Si aggiudica un vantaggio che vale molto e pesa anche in campo.

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Lo step che l'Inter deve riuscire a fare, implicita richiesta dei vertici societari del club, è proprio quello di riuscire ad andare oltre ai prestiti con il semplice diritto di riscatto. Sono situazioni che rimandano semplicemente il problema. Spesso e volentieri ricadono come un boomerang su rosa e bilancio un anno dopo.

Il rientro dai prestiti ha affollato la rosa in un momento in cui questa va invece assottigliata e plasmata secondo le esigenze del tecnico. Si parla quindi di un mercato di incastri, per ora, ma è soprattutto un mercato che sa di dover rispettare le regole. E le rispetta. Per gli acquisti di un certo livello (Kanté) gli incastri non saranno sufficienti. Serviranno cessioni di pezzi più appetibili sul mercato. Ma non stiamo di certo parlando di una situazione che riguarda solo l'Inter. Dal Barça al Bayern sono tutti impegnati a cogliere le opportunità migliori. Per accontentare i tecnici, ma senza dimenticare il bilancio.