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FCIN1908 – FPF, l’Inter rischia poco: il motivo. Ma ora nasce il problema perché…

Daniele Mari

Si è detto di tutto e di più sulle possibili conseguenze della convocazione dell’Inter a Nyon. I nerazzurri dovranno spiegare alla Uefa il perché i bilanci 2012 e 2013 abbiano prodotto una perdita aggregata ben superiore ai 45 milioni di...

Si è detto di tutto e di più sulle possibili conseguenze della convocazione dell'Inter a Nyon. I nerazzurri dovranno spiegare alla Uefa il perché i bilanci 2012 e 2013 abbiano prodotto una perdita aggregata ben superiore ai 45 milioni di euro (più 5 di franchigia) consentiti dalla stessa Uefa. Non solo: Michael Bolingbroke, nuovo CEO nerazzurro, dovrà anche illustrare quali sono i progetti della società per ottenere quel pareggio di bilancio che è l'obiettivo di Platini and company.

Compito non semplice quello dei dirigenti nerazzurri ma lo spauracchio dell'esclusione dalle competizioni europee, sventolato da più parti, in questo momento è assolutamente fuori luogo. Fcinter1908.it prova a fare un po' di chiarezza sulla situazione presente e futura dell'Inter in ambito FPF.

Il motivo per cui l'allarmismo attuale è fuori luogo è semplice: l'Inter, nei due anni che rientrano nel primo periodo di monitoraggio della Uefa, ha prodotto una perdita complessiva di 157 milioni di euro (156,98 per l'esattezza). In queste condizioni, le sanzioni per la società nerazzurra sarebbero pesanti, visto che stiamo parlando di 107 milioni di euro in più rispetto alla cifra consentita dalla Uefa (45 milioni più i 5 di franchigia).

Ma l'Inter, per quanto riguarda il solo bilancio del 2012, potrà puntare sulla cosiddetta "clausola stipendi", quella che consente di "scalare" tutti gli stipendi dei giocatori messi sotto contratto prima di giugno del 2010, nel caso della società nerazzurra praticamente quasi tutti i giocatori del Triplete. Una cifra enorme, quella che l'Inter potrà detrarre: 101 milioni di euro.

Il calcolo è presto fatto: l'Inter si troverebbe a sforare il tetto massimo di "soli" 6 milioni di euro, una cifra che dovrebbe assicurare alla società di Thohir un range di sanzioni non così gravi, tenendo presente che è fondamentale per Nyon il "trend" dei club, cioè che le società possano fornire prove tangibili del loro cambio di rotta. In questo senso l'Inter è coperta e basti pensare al monte ingaggi, crollato fino a poco meno di 70 milioni di euro da oltre 170.

Per quest'anno, quindi, l'Inter dovrebbe cavarsela con poco. Ma il problema sorge ora, con il secondo periodo di monitoraggio, quello che riguarda gli anni 2012, 2013 e 2014, in cui la perdita aggregata consentita è sempre quella: 45 milioni più 5.

L'Inter, che nel 2012 aveva un rosso di 77,1 milioni, vede questo rosso "trasformarsi" in un attivo di 23,9 milioni grazie alla clausola stipendi. Ma nel 2013 il rosso è di 79,8 e ora si parla di un 2014 chiuso con un altro rosso di 85 milioni.

Il tutto comporterebbe una perdita complessiva di 140,9 milioni, un'enormità rispetto ai 50 accettati dalla Uefa. Basteranno i buoni propositi e il business plan che l'Inter mostrerà alla Uefa per evitare sanzioni più pesanti l'anno prossimo?

Questo il range delle sanzioni per le violazioni in merito al FPF:

a) avvertimentob) richiamo c) multad) decurtazione di puntie) trattenuta degli introiti ricavati da una competizione UEFAf) divieto di iscrizione di nuovi giocatori alle competizioni UEFAg) limitazione del numero di giocatori che un club può iscrivere alle competizioni UEFA, compreso un limite finanziario al costo totale aggregato dei benefit per i giocatori registrati nella lista A delle competizioni UEFA per clubh) squalifica dalle competizioni in corso e/o esclusione da future competizionii) revoca di un titolo o di un premio