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Quella che venerdì l'Inter giocherà a Nyon è forse la partita più importante in ottica futuro a lungo termine. I nerazzurri dovranno presentarsi di fronte alla Uefa e convincere l'organo che governa il calcio continentale che il loro business plan è valido a tal punto da scongiurare eventuali sanzioni economiche.
L'esclusione dalle coppe, per l'Inter, è infatti praticamente impossibile come sanzione. La Uefa non l'ha mai utilizzata, neanche per casi più gravi come quelli di Psg e Manchester City, e soprattutto non la utilizzerà nei confronti di un club il cui tentativo di risanamento è certificato dai fatti, con l'innegabile contrazione dei costi che eviterà al club nerazzurro la più pesante delle sanzioni.
Ma non è questo l'obiettivo dell'Inter, che non ha mai realmente temuto di essere esclusa dalle competizioni. I nerazzurri temono la stangata economica, ossia una multa in stile City e Psg (60 milioni di euro pagabili in tre anni) o anche il blocco degli introiti Uefa. E abbiamo già avuto modo di vedere quanto sia pesante, per l'Inter, non avere gli incassi derivanti dalla partecipazione alla Champions League.
Ma quanto è grave la situazione che l'Inter si troverà a fronteggiare? Abbastanza. I nerazzurri, infatti, non sono stati oggetto del primo periodo di monitoraggio (quello per la stagione 2013/14 e relativo a biennio 2012-2013) semplicemente perché non partecipavano alle competizioni europee ma il secondo periodo di monitoraggio, quello effettuato nella stagione 2014/15 e riguardante il triennio 2012-2013-2014, non lascia tranquilli.
Entriamo nel dettaglio:
STAGIONE 2012: l'Inter ha chiuso il bilancio con un rosso di 77,1 milioni di euro ma, in tema di fair play finanziario, può contare sulla cosiddetta "clausola stipendi", che consente di sottrarre tutti gli ingaggi dei giocatori tesserati prima di giugno 2010. Nel caso dell'Inter, questa cifra è stata stimata sui 101 milioni di euro. Quindi, paradossalmente, il 2012 per l'Inter è stato chiuso con un bilancio in attivo (fittizio) di 23,9 milioni.
STAGIONE 2013: l'Inter ha chiuso il bilancio con un rosso di 79,8 milioni di euro e in questo caso non c'è alcuna clausola che consenta ai nerazzurri di detrarre qualcosa da questa cifra.
STAGIONE 2014: il bilancio consolidato, al netto dei proventi televisivi della Uefa non incassati lo scorso anno, è stato chiuso con un rosso di 87 milioni di euro.
In totale, quindi, l'Inter si presenterà davanti alla Uefa con 142,9 milioni di euro di rosso totale per il triennio preso in esame. Il disavanzo consentito dalle norme sul Fair Play Finanziario è di 50 milioni di euro (i famosi 45 milioni più i 5 di franchigia). Ci sono, quindi 92,9 milioni di motivi per essere preoccupati per l'audit di venerdì. Thohir e Bolingbroke sono attesi quindi alla loro vera, prima prova da "top player" finanziari. Basterà per evitare sanzioni e "cavarsela" con un richiamo?
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