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Felipe Melo crede nel progetto Inter e non ha alcuna intenzione di andare via. Questo è quanto spiega il centrocampista brasiliano in esclusiva ai microfoni di O Globo, dove parla anche della sua vita privata e non solo:
Non sei un titolare dell’Inter, cosa sta succedendo?
“C’è stato un avvicendamento in panchina edile club sta attraversando un processo di rinnovamento. Mi sento comunque importante perché posso mettere a disposizione la mia esperienza e posso aiutare in molti modi. Frank de Boer mi ha parlato e mi ha detto che conta su di me, questo mi ha reso molto felice perché mi ha fatto sentire parte del progetto".
Spera ancora in una convocazione in Nazionale?
“La speranza non muore mai, ma di certo non perderei il sonno se non dovesse arrivare la convocazione. So di aver fatto bene il mio lavoro per molto tempo, al Galatasaray sono stato l’idolo per quattro anni e pensavo che con Dunga avrei avuto una possibilità, ma ciò non è accaduto"
Che messaggio vuoi mandare a chi dice che in campo sei violento?
“Cosa significa essere violenti? Significa giocare in modo duro per arrivare alla vittoria? Se si intende questo allora si, sono violento. Se invece significa giocare per fare male all’avversario, allora non sono un violento. Non ho mai fatto del male a qualcuno. Per me la violenza è dare un pungo a qualcuno. Nella mia carriera ho sempre vinto nel rispetto dell’avversario”
E quel fallo su Robben ai Mondiali del 2010? Vi siete mai chiariti?
“Non parlo né tedesco né olandese, quindi non ci siamo mai parlati. Ho giocato contro di lui un altro paio di volte dopo quella partita e ci siamo affrontati con rispetto. Fa parte del calcio. Quel fallo è una cosa che finì immediatamente lì, è troppo veloce”
Come vede il Flamengo?
“Una squadra ben strutturata che può sicuramente vincere il titolo. Ha ottimi giocatori, io ho avuto il privilegio di giocare con Diego alla Juve e posso dire che è un grande calciatore. Sono forti anche in attacco, dove se non gioca Guerrero c’è Damiao. Hanno davvero tutto per vincere”.
Pensa di poter tornare un giorno?
Sono tifoso di questo club, lì ho imparato tanto e lo amerò per sempre. Tuttavia è difficile parlare di futuro perché le mie figlie sono cresciute in Europa e il Brasile vive un periodo difficile. C’è molta violenza. Poi devo dire che sono felice all’Inter, qui ho un contratto in vigore e per poter venire ho rinunciato a molti soldi.
Cosa pensa di Gabigol?
E' ancora molto giovane e non tutti arrivano dal Brasile ed esplodono immediatamente. Bisogna avere calma, ma di sicuro da quello che ci fa vedere in allenamento posso dire che ha moltissima qualità. Ho già parlato con lui e gli ho detto di prestare attenzione a tutto. E' un ragazzo intelligente e per questo motivo sono convinto che spiccherà il volo, io faccio il tifo per lui perché rappresenterà il nostro paese”.
Cosa ami fare quando non giochi al calcio?
Amo viaggiare con mia moglie. Siamo al nostro decimo anniversario, lasceremo i bambini con la famiglia e faremo un viaggio. Avremo fatto una sessantina di lune di miele, quando arriviamo a cento voglio una medaglia.
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