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Figo: “All’Inter ho trovato una famiglia. Moratti un padre, Mancini mi ha umiliato. Suning…”

Marco Astori

Le parole dell'ex nerazzurro

Intervenuto ai microfoni di DAZN, l'ex nerazzurro Luis Figo è tornato a parlare sulla scelta di trasferirsi all'Inter, ma non solo: "Venivo da un momento difficile a Madrid e ho trovato una famiglia. Moratti? Mio papà: è stato una delle persone più importanti nel calcio e per la mia carriera che ho trovato. Credo che sia rimasta un'amicizia forte con lui, con la famiglia, perché si tratta di una persona bellissima con cui ho un rapporto positivo. Ho avuto un'esperienza magnifica, è stata una delle persone più importanti che ho trovato: per me è stato importantissimo nei quattro anni all'Inter. La decisione di andare all'Inter è stata una scelta coraggiosa perché l'Inter non vinceva da tanto tempo, però dopo la riunione con Moratti mi ha convinto. Non sai mai cosa succederà, ma ho avuto la fortuna di trovare un momento importante: era una squadra fortissima, sono felice di aver scelto l'Inter".

Zanetti?

"Amico e gran capitano: c'è un gran rapporto con lui, ho avuto un'esperienza bellissima nel poter giocarci insieme. E' un gran professionista".

Ibrahimovic?

"Un campione, ha un carattere difficile, non lo capisci: il suo ego è più grande della Torre Eiffel. Ma è un vincitore, peccato non abbia avuto la possibilità di vincere la Champions League o un trofeo individuale importante. Ma dove è stato ha vinto: è un buon amico".

Mancini?

"E' stata una delle persone che più mi ha umiliato nella carriera sportiva (lo escluse per diverse partite a causa dell'età di 34 anni, nonostante Figo continuasse a trascinare la squadra, ndr), ma gli auguro ogni bene perché in questo momento occupa una posizione importante nel calcio italiano e spero che la Nazionale trovi la direzione giusta".

L'ultima partita?

"E' stata bellissima, nulla era programmato: l'atmosfera e quello che è successo è stato bellissimo per me. E' stato il momento migliore per finire così, rispetto ad avere una festa programmata. Preferisco di aver vissuto quel bel momento a San Siro".

Ti manca il calcio?

"No, ho lasciato al momento giusto. Volevo farlo un anno prima, fisicamente e mentalmente saturato, ma è arrivato José Mourinho e volevo lavorare con lui e sono rimasto un altro anno. Fisicamente e mentalmente avevo detto basta".

L'Inter si è ripresa?

"Spero di sì, l'Inter ha passato anni difficili dopo che Moratti ha lasciato e vinto: è importante essere tornati in Champions anche a livello finanziario. E' un'incognita sapere fino a che punto Suning conosca e investa nella squadra: se sei italiano sai come funziona, però ho fiducia che l'Inter torni a vincere e far felice i tifosi, che lo meritano".