Dal lato delle spese, dal 2016/17, i costi del personale sono aumentati costantemente, raggiungendo il picco di 262 milioni di euro nella stagione 2020/21. Tuttavia, questa tendenza si è invertita nelle ultime due stagioni, con i costi totali del personale in calo del 13%, fino a 227 milioni di euro nel 2022/23. Questa riduzione è stata in parte dovuta alle cessioni di giocatori di alto profilo come Lukaku e Hakimi.
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Durante il periodo in analisi, il rapporto tra costi del personale e ricavi operativi ha oscillato, raggiungendo il valore massimo del 77% nel 2021/22 e diminuendo fino a un livello sostenibile del 59% nel 2022/23.
Per quanto riguarda la redditività del club, l'Inter ha registrato una perdita netta cumulativa di 724 milioni di euro nelle ultime otto stagioni. Dall'arrivo di Suning, l'Inter ha sempre chiuso ogni stagione in rosso. La perdita di 246 milioni di euro registrata nel 2020/21 è la più alta di sempre per un club di Serie A. Tuttavia, grazie all’aumento dei ricavi, al risparmio sui costi del personale e ai ricavi derivanti dallo scambio di giocatori, la perdita annuale è stata significativamente ridotta a 85 milioni di euro nel 2022/23.
Nonostante sia stato eliminato agli ottavi di finale dell'UCL in questa stagione, stime recenti suggeriscono che il club dovrebbe vedere ulteriori miglioramenti nella redditività nel 2023/24 e ridurre le perdite a circa 50 milioni di euro. Tra i fattori che vi hanno contribuito figurano la vittoria in Serie A, l’aumento dei ricavi commerciali, un efficace controllo dei costi e le entrate previste dallo scambio dei giocatori, principalmente dalla vendita di Onana al Manchester United FC e di Brozović all’Al-Nassr FC.
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