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San Siro ti cambia
—Di sé stesso ha raccontato: «Sono ambizioso, provo a migliorarmi e a giocare confrontandomi con chi è più forte di me. La convinzione di voler arrivare all'Inter, restarci, è talmente grande che mi porta a raggiungere quello che è il livello di questa squadra. Sento di essere cresciuto. San Siro ti mette pressione e ti dà responsabilità, ti rende anche più consapevole di quello che puoi fare in campo e adesso voglio aggiungere qualche altro gol e qualche assist per poter dire di essere arrivato a dare il 100%». La prima rete con la maglia interista l'ha segnata nel derby e già lì si era scatenato a petto nudo nell'esultanza: «Impossibile trattenersi se vinci un derby così». Un cinque a uno, dopotutto.
«In passato - ha ammesso - avevo certe squadre in cui sognavo di giocare, certi campionati con cui desideravo misurarmi… Prima di arrivare all’Inter esistevano questi pensieri, ma ora non più. Non mi aspettavo di trovarmi così bene qui, in campo e fuori dal campo. Il gruppo è straordinario, i tifosi spettacolari. E i risultati stanno arrivando, le cose stanno andando benissimo».
Gli piace chi gioca attorno a lui: «Barella e Mkhitaryan sono due esempi, da Miki si può prendere spunto per tutta l'esperienza che ha. Se siamo i più forti in Serie A? Vediamo a maggio. Non vedo una squadra che ammazza il campionato come il Napoli la scorsa stagione, ci sono tre quattro squadre sullo stesso piano a giocarsela. Poi conta anche la profondità della rosa».
Sull'Italia, Davide ha aggiunto: «Spalletti valorizza le mezzali, è perfetto per me e il suo arrivo è stata una ventata d'aria fresca, ha portato idee e metodi diversi. Ora c'è entusiasmo e stiamo provando a ricreare il gruppo che ha vinto gli Europei due anni fa».
(Undici)
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