LEGGI ANCHE
Portiere? Inizialmente facevo quello, poi l'attaccante. Poi venne Franceschini e mi cambiò ruolo e mi mise a fare la mezzala: non ero d'accordo, oggi devo ringraziarlo. Il primo regalo calcistico furono delle Total 90, le scarpe di Ronaldinho: me le regalarono i nonni, ancora le custodisco gelosamente. Con la mia famiglia ho un bellissimo rapporto, cerco di portarli dappertutto. Appena posso cerco di ripagarli dei loro sacrifici, anche se non sarà possibile. Il mio più grande sostenitore è stato il nonno, mi lasciava le pagelle sulla sua porta dopo le partite.
Momento difficile? Finito il settore giovanile andai a Sassuolo, non giocavo e mi ruppi pure il quinto metatarso, fu un anno particolare. Ma non può andare sempre bene, quindi uno li mette in conto i momenti difficili. L'insegnamento più importante me lo dà il gruppo: bisogna sempre avere rispetto di tutti e saper stare con gli altri. Pregi e difetti? Il mio pregio è che quando voglio una cosa cerco di prendermela in tutti i modi, un difetto è che sono permaloso.
Come centrocampista sono un incursore, faccio diga, corro sempre: devo migliorare nella gestione della palla. Lo spogliatoio è importante, è lì che si vincono le partite: sembra una frase fatta ma è la verità. Se c'è un gruppo forte gli obiettivi diventano da impossibili a sempre meno difficili. Conta di più la determinazione del talento: ci sono tanti esempi di grande talento ma senza testa non si arriva. Ci sono invece esempi di persone che hanno meno talento ma che con la dedizione hanno raggiunto traguardi importanti", ha concluso.
Se vuoi approfondire tutte le tematiche sul mondo Inter senza perdere alcun aggiornamento, rimani collegato con FC Inter 1908 per scoprire tutte le news di giornata sui nerazzurri in campionato e in Europa.
© RIPRODUZIONE RISERVATA