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Fu Yixiang, vice presidente della Camera di Commercio italo-cinese, è intervenuto su TopCalcio24, su TeleLombardia e ha risposto alle domande del direttore, Fabio Ravezzani. Questo è quanto ha detto a proposito degli investimenti delle aziende cinesi all'estero e del blocco arrivato dalla Cina, il Paese di Suning, il gruppo che detiene le quote di maggioranza dell'Inter.
-In Italia sono molto agitati perché si dice che la Cina abbia bloccato gli investimenti nel calcio e c'è un po' di confusione sul fatto che ad ottobre questa situazione possa cambiare?
Innanzitutto diciamo che il Ministero cinese ha dato un indicazione precisa con cui ha decretato gli investimenti favorevoli, quelli non consigliati e quelli vietati. Nel divieto degli investimenti ci sono il settore immobiliare, il turismo, l'intrattenimento e anche il calcio è tra questi cinque settori, c'è scritto precisamente no investimenti sui club sportivi. Con il congresso di ottobre si spera si apra la possibilità di investire in questo settore, ma la vedo difficile.
-Per quale motivo è stato deciso fino ad ottobre?
La legge non dice fino ad ottobre non si può investire, la legge cinese dice che non si può investire, non solo fino ad ottobre.
-E allora potrebbe non sbloccarsi nulla ad ottobre?
Può essere. Dal mio punto di vista esterno: l'Inter l'anno scorso ha investito, quest'anno non ha potuto fare quello che ha fatto l'anno prima. Non è facile spostare il capitale cinese all'estero, specie se non puoi investire su un club sportivo. Ad esempio il Parma, tutti aspettano l’autorizzazione degli investimenti cinesi, ma non so se è ancora arrivata l’autorizzazione.
-La tv di stato cinese ha parlato di investimenti incomprensibili e avevano parlato sia del Milan in apertura di servizio e poi dell'Inter, è cambiato qualcosa da lì?
Da settembre dello scorso anno era stata ristretta la possibilità di esportare capitali cinesi all'estero, ma quest'anno è uscito proprio un decreto preciso nel quale si dice che non si può investire su quei settori.
-Qual era l'accusa specifica mossa a Suning nell'operazione Inter?
Si parla di investimenti incomprensibili. Non si capisce quale aiuto potrebbe dare al calcio cinese investire sull'Inter e si può portare a fuga di capitale o a riciclaggio. Gli investimenti incomprensibili, dove non c'è un ritorno per il Paese, diceva la tv di stato, possono portare a queste cose. Si è parlato di Suning perché è l'azienda più grossa, ma non si parlava solo di Suning. Si è parlato sia dell'acquisizione del Milan che dell'Inter e si parlava di investimento incomprensibile e non mi ricordo bene poi la definizione ben precisa.
-Da quel momento Suning non ha più potuto mettere i soldi sull'Inter?
Suning è l'azienda più famosa quindi è stata più colpita dalla citazione da parte del servizio della TV di Stato.
-Ad ottobre cosa succederà?
La legge non ha detto fino a quando non si può investire su quei settori, da ottobre in poi si parla del Partito e dei nuovi investimenti, ma non si è parlato di uno svincolo su questa regola.
- Perché Suning allora ha investito tanto sui diritti tv?
E' un argomento differente, c'è un ritorno garantito sul mercato cinese dove Suning ha la sua pay-tv con cui trasmette le partite ai tifosi cinesi: è quindi un investimento che ha un ritorno in Cina. La federazione calcistica cinese ha attuato un regolamento per bloccare i grandi trasferimenti: se un club cinese avesse acquistato Neymar a quella cifra la federazione chiederebbe ulteriori 222 mln come multa e i soldi sarebbero destinati ai settori giovanili cinesi, quindi il giocatore verrebbe a costare il doppio.
-C'è il rischio concreto che l'Inter e il Milan quindi non abbiano i finanziamenti per investire ancora neanche ad ottobre?
Al momento non c'è stata nessuna dichiarazione che dice "ad ottobre si cambia", al momento c'è un divieto ad investire su quei settori, questo sicuramente. Suning è un grande gruppo, magari ha altri introiti non cinesi e potrebbe cambiare la situazione. Ma l'Inter ha due problematiche: il problema di esportare i soldi dalla Cina e anche quello di pareggiare il bilancio per il fair play, quindi il problema con l'UEFA. Quello del Milan è un caso a parte che sinceramente non riesco a giudicare.
(Fonte: Top Calcio 24 - TeleLombardia)
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