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Wall Street Journal: “Carriera bloccata per i funzionari cinesi con proprietà estere. Suning che fa?

Eva A. Provenzano

Una direttiva del Partito comunista cinese scoraggia gli alti funzionari pubblici dal possedere la proprietà in società estere, anche tramite parenti

Una direttiva del Partito comunista cinese scoraggia gli alti funzionari pubblici dal possedere la proprietà o partecipazioni in società estere, in via diretta o tramite figli o parenti. È quanto scrive il Wall Street Journal riferendosi ad un provvedimento preso a marzo e con la direttiva vieta ai coniugi e ai figli di funzionari a livello ministeriale di detenere, direttamente o indirettamente, qualsiasi immobile all'estero o azioni di entità registrate all'estero. Il governo cinese ha chiesto una maggiore divulgazione finanziaria dei redditi ai suoi funzionari negli ultimi decenni, ma si è ancora lontani dal dichiarare pubblicamente i propri beni personali.

"Le tensioni della Cina con l'Occidente hanno alimentato la preoccupazione che qualsiasi esposizione finanziaria di alti funzionari cinesi all'estero possa essere utilizzata come leva contro Pechino. In particolare dopo aver visto come i governi statunitense ed europeo hanno scatenato sanzioni di vasta portata contro la Russia dopo l'invasione dell'Ucraina", si legge nello stesso articolo.

Quando si parla di Cina inevitabilmente il pensiero va a Suning, gruppo proprietario dell'Inter. Zhang Jindong ricopre incarichi pubblici in Cina ed è stato anche consigliere economico del presidente Xi Jinping, fa parte del XIII Congresso del popolo. È considerato un uomo di fiducia del presidente. Bisognerà capire se questi ruoli rientrano nelle indicazioni dettate ora dal Partito cinese. Ma da quanto si legge sul giornale statunitense ci si riferisce solo agli incarichi ufficiali, a chi fa parte direttamente del governo. Quindi questo divieto non dovrebbe riguardare direttamente la famiglia Zhang, che è a capo dell'Inter.

(Fonte: Wall Street Journal - repubblica.it)