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Furia Ibra sull’Inter: “Tutti quei cazzo di gruppetti. Li odiai dal primo giorno. Moggi…”

Alessandro De Felice

Cosa non si fa per vendere un libro. Zlatan Ibrahimovic, nella sua autobiografia, sputa veleno su tutti, e in quel tutti non mancano certo i suoi ex compagni dell’Inter, per i quali lo svedese ha parole tutt’altro che dolci: “La...

Cosa non si fa per vendere un libro. Zlatan Ibrahimovic, nella sua autobiografia, sputa veleno su tutti, e in quel tutti non mancano certo i suoi ex compagni dell'Inter, per i quali lo svedese ha parole tutt'altro che dolci: "La vera sfida era rompere quei cazzo di gruppetti. Li odiai fin dal primo giorno [...] tutte le squadre rendono molto meglio quando fra i giocatori c’è coesione. All’Inter era l’opposto".

Ibra confessa di essere andato anche da Moratti per parlargli di questi "clan": "Bisogna rompere questi dannati clan. Non possiamo vincere se lo spogliatoio non è unito".

Ancora più duro è il giudizio di Ibrahimovic su Calciopoli: "Erano balle, almeno per la gran parte. Arbitri che ci favorivano? Ma andiamo! Avevamo lottato duramente, là in campo. Avevamo rischiato le nostre gambe, e senza avere nessun aiuto dagli arbitri, queste sono cazzate".

Molto meno severo lo svedese si dimostra nei confronti di Luciano Moggi, che colpì Ibra soprattuto nel dopo-Calciopoli, quando il milanista confessa di aver provato compassione per l'ex direttore generale della Juventus: "Cominciò a piangere, proprio lì, davanti a tutti noi. Fu come un pugno nello stomaco. Non l’avevo mai visto debole prima. Quell’uomo aveva sempre avuto padronanza di sé, aveva irradiato potere e forza. Adesso all’improvviso, ero io a provare compassione per lui".