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L'Italia calcistica non è più necessariamente un paese per vecchi, o almeno sta provando a non esserlo e a scrollarsi questa fastidiosa etichetta di dosso. Quasi tre anni fa (era il gennaio 2017) il Guardian ha stilato una lista dei 50 giocatori della Serie A più promettenti.
Complice il FPF i club hanno incominciato a scrutare con maggiore attenzione in casa propria, allo scopo di individuare e crescere i futuri campioni senza doverli pagare a prezzo d'oro. Lo scouting del Guardian aveva tenuto in considerazione i migliori talenti sul suolo italiano in quel momento. Unica prerogativa che fossero nati a partire dal 1° gennaio 1995.
La cosa che salta all'occhio riscorrendo i nomi inseriti nella prestigiosa selezione è che l'Inter è molto presente. C'è Gabriel Barbosa, del quale il Guardian fa notare la difficoltà ad integrarsi nella serie A ma con la reale possibilità - una volta disciplinato tatticamente - di "poter incendiare il mondo".
C'è Keita Balde, che ai tempi giocava nella Lazio, c'è Andrea Pinamonti (il Guardian di lui scriveva una cosa forte: "non è al di là delle reali possibilità che questo giovane possa emulare Icardi - con più umiltà"), che ora gioca nel Genoa e c'è anche Milan Skriniar, che giocava nella Sampdoria e che in questa selezione aveva trovato spazio nonostante i suoi difficili inizi nel calcio italiano (prima con Montella, poi con Giampaolo e infine - ma questo il Guardian non avrebbe potuto ancora immaginarlo - con Spalletti l'ascesa a difensore più desiderato dai grandi club).
Non tutti i giocatori inseriti in quella lista sono ancora nerazzurri, ma quel che conta è che quelli di maggiore prospetto e che ai tempi non erano dell'Inter ora lo sono. Due nomi su tutti, voluti per il mercato estivo di Antonio Conte quest'estate. Due nomi che al Guardian avevano strappato giudizi e paragoni importanti. Due nomi che sono diventati insostituibili nella formazione di Conte.
"Nato e cresciuta nella capitale della Sardegna, la carriera di Nicolò Barella è stata fedele al rossoblu. Barella ha firmato per il suo club all'età di otto anni. Da allora si è sviluppato in quello che in serie A chiamano ruolo di tuttocampista - un tuttofare a centrocampo. La sua tecnica, la sua compostezza, la sua visione tra le linee e la sua abilità con le punizioni gli consentono di operare efficacemente quando deve creare gioco, mentre il suo dinamismo, la sua determinazione e la lettura della partita lo rendono un distruttore di centrocampo altrettanto efficiente. Ha giocato un ruolo fondamentale nella corsa dell'Italia alla finale del Campionato europeo Under 19 durante l'estate e nel ritorno del Cagliari in Serie A. La sua forma ha attirato l'attenzione dell'Inter e i complimenti di Alessandro Del Piero. Cagliari ha una delle prospettive più brillanti d'Italia a Barella", scriveva il Guardian nel 2017.
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