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Una lunga intervista a forti tinte nerazzurre, per raccontare il passato, il presente e un futuro ancora tutto da scrivere. Gabigol, intervenuto ai microfoni di A Tribuna, non si è affatto risparmiato sulla sua esperienza all'Inter, avara di soddisfazioni. Nel spiegare i motivi che lo hanno riportato al Santos, l'attaccante brasiliano ha poi parlato delle sue intenzioni future, che si intrecciano inevitabilmente con i progetti dei nerazzurri, con cui il giocatore ha ancora tre anni di contratto. Ecco le sue parole:
MATURATO - "Negli ultimi due anni sono maturato molto, perché ho vissuto in altri Paesi e ho affrontato cose che non avrei affrontato qui. Sono maturato sia come persona che come giocatore. All'Inter ho imparato a giocare in modo diverso, ho appreso un'altra lingua e ho vissuto con giocatori provenienti da altre Nazioni, assimilando anche le modalità di allenamento di entrambi gli allenatori che ho avuto (de Boer e Pioli, ndr). A Milano mi sono adattato bene, restando per un anno e mezzo, ma qui al Santos mi sento bene, perché qui ci sono i miei amici, questa è la mia città".
SPAGNA - "Il mio mancato trasferimento nel calcio spagnolo? Coincidenze. All'epoca in cui l'Inter voleva vendermi al Las Palmas non consideravo quella una buona opportunità per la mia carriera e finii al Benfica, che è una delle più grandi, se non la più grande squadra del Portogallo. La decisione di tornare al Santos è stata legata a tanti fattori. Alla fine dell'anno vedremo quale sarà il mio futuro, se resterò qui o andrò via, ma il calcio spagnolo potrebbe essere piacevole per me. Per il momento voglio continuare ad allenarmi, giocare e segnare per il Santos, almeno fino alla fine dell'anno. Poi vedrò con la mia famiglia e i miei agenti cosa sarà meglio fare".
SOCIAL - "Difficile dire cosa sia andato storto all'Inter. I tifosi mi piacciono molto e i compagni sono sempre stati gentili con me. Andavo in giro per le strade e tutti volevano parlare con me. Forse in quel momento la squadra aveva bisogno di qualcosa di diverso rispetto a quello che potevo dare in quel momento. Ancora oggi sui social ci sono molti tifosi nerazzurri che mi chiedono di tornare. Ho giocato pochissimo ma sono riuscito anche a segnare".
DE BOER - "Rispetto molto de Boer. Ci siamo divertiti molto insieme all'Inter, è sempre stata una brava persona con la quale parlavo molto. E' stato lui a spingere per avermi in nerazzurro. Non voglio rispondere alle critiche che mi ha fatto in passato, le prendo come consigli costruttivi. E' molto più grande di me. Non ho intenzione di cambiare solo perché lui ha criticato i miei atteggiamenti. Preferisco ascoltare i consigli di chi è con me giorno dopo giorno, non quelli degli estranei".
RIMPIANTI - "Non mi sento in debito con il calcio europeo. Non posso dire se ho fallito o no perché semplicemente non ho giocato. Per entrare in confidenza con un nuovo campionato serve tempo. Non ho rimpianti per quanto accaduto all'Inter, sono cose che succedono nel calcio. Ho un contratto con i nerazzurri per altri tre anni, vedremo cosa succederà. Se sono tornato al Santos è perché volevo farlo, è stata una mia scelta. Avevo molte proposte in Europa".
(Fonte: A Tribuna)
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