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Intervenuto ai microfoni del MatchDay Programme di Inter-Atalanta, Roberto Gagliardini ha spiegato cosa significhi per lui vestire la maglia della Beneamata, ricordando quando fu chiamato dal club nerazzurro nel 2017: "Non posso non ricordarmi quei momenti. Era arrivata la telefonata dell’Inter, ho preparato le mie cose in fretta: eravamo a metà settimana e il sabato sarei sceso in campo, sempre con la maglia nerazzurra, ma non più con quella dell’Atalanta. Era un sogno, lo è tutt’oggi. L’orgoglio che mi porto dentro per essere qui è pari alla responsabilità che ho: è una sfida costante, di tutti giorni, quella di tenere il livello più alto possibile. Per me, ma soprattutto per la squadra. Conte ci ha dato nuove idee di gioco, le mezz’ali sono molto sollecitate e io mi ci ritrovo alla grande: mi sento un tuttocampista, mi piace fare sia la fase difensiva che quella offensiva. Il gol? È un obiettivo che mi pongo tutti gli anni: nella passata stagione ho segnati cinque, quest’anno voglio fare meglio".
GLI STIMOLI - "Penso i nostri tifosi. Quando la partita aumenta di livello agonistico, cresce anche il loro supporto: ci trascinano, letteralmente. Barella e Sensi non sono una sorpresa perché hanno grandi qualità. Con loro e con tutti gli altri siamo un gruppo unito che lavora e lotta per il bene dell’Inter", ha concluso.
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