Gagliardini: “Inter e Nazionale, quante emozioni! Ora serve dimostrare…”

INTER - È stato un insieme di emozioni. Se ora penso a dov'ero un anno fa e dove sono arrivato, sono felicissimo. Ho fatto tanti passi avanti. Ora che ci sono cerco di dare ancora il massimo: è solo il primo passo, cerco di dare il massimo quando vengo chiamato in causa. Inizialmente è stato un bel momento, c'era la rincorsa alle posizioni di vertice, poi il calo improvviso che ci sta accompagnando ancora. Dobbiamo cercare il prima possibile di venirne fuori. Gol? Prima ne avevo segnati pochi, è sempre stata una mia pecca, un mio difetto il fatto di non segnare tanto. Non ho mai segnato tanto e probabilmente anche questo mi ha portato ad avere ruoli già di copertura, anche perché se non segni inutile stare davanti. Il boato del pubblico al mio gol? Purtroppo è stata una cosa un po' trattenuta perché era contro l'Atalanta, non me la sono goduta fino in fondo, ma comunque bellissima: spero di riveverla ancora. Esultanza? È stata una cosa simpatica, comunque è stato un caso che poi ho segnato due gol dopo aver concordato l'esultanza. Noi non siamo e non possiamo essere questi. Sta a noi dimostrare in campo attraverso i fatti che non possiamo essere questi, qualunque sia l'obiettivo. C'è da lottare per noi stessi e per i tifosi che stanno venendo ogni partita alo stadio a vederci, stiamo facendo davvero una brutta figura.

NAZIONALE - È stata un'esperienza bellissima, si entrava in un mondo con protagonisti diversi, si parlava di giocatori che hanno vinto tanto. La prima volta ho incontrato Buffon in palestra, ci siamo salutati, mi sono presentato io, magari non sapeva neanche chi ero (ride, ndr). in spogliatoio avevo il posto vicino a De Rossi e Bonucci. È stato un susseguirsi di emozioni che ho cercato di controllare e ho cercato di dare il mio meglio negli allenamenti. La prima convocazione c'è stata dopo una decina di partite in Serie A, poi convocazione con esordio, la maglia è a casa dei miei genitori, conservata.