Al cospetto del Santiago Bernabeu, un ragazzino di 19 anni non trema. Più tardi si affermerà come l’Imperatore, ma quella sera era “solo” Adriano Lete Ribeiro, più semplicemente noto come Adriano. Un mostro sacro come Seedorf era pronto a calciare la punizione dal limite dell’aria, ma al fischio dell’arbitro una furia carioca si scagliò sulla palla scaraventandola in rete con violenza inaudita. “La dinamite nel piede”, fece immediatamente notare qualcuno. I cronisti in sala stampa commentavano a fatica, i tifosi nerazzurri, invece, si stavano già innamorando senza saperlo.
copertina