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Gasp svela tutto: “Chiesi Palacio e Lavezzi, perché rimandare Kucka? Wes, Eto’o…”

Gian Piero Gasperini a cuore aperto. L’ormai ex tecnico dell’ Inter ha raccontato le sue verità a Gianpiero Timossi, capo del settore sportivo de Il Secolo XIX. Risposte chiare, quelle di Gasperini, soprattutto sul mercato, un mercato...

Daniele Mari

Gian Piero Gasperini a cuore aperto. L'ormai ex tecnico dell' Inter ha raccontato le sue verità a Gianpiero Timossi, capo del settore sportivo de Il Secolo XIX. Risposte chiare, quelle di Gasperini, soprattutto sul mercato, un mercato evidentemente lontano dalle sue direttive, secondo il tecnico di Grugliasco:

CAPITOLO MODULO: “Questo è davvero un brutto momento. Io sapevo, so che i risultati determinano tutto. Ma l’Inter sapeva che il mio modulo è il 3-4-3. Non è che non ne conosca altri, ma credo che con questo le squadre che alleno riescano a dare il gioco migliore. Che pensavo di giocare così lo hanno visto tutti, ma non bastava, non sono così presuntuoso. L’ho spiegato quando ho parlato, 3 volte, con i dirigenti dell’Inter. Per questo ho sostenuto che le polemiche sul modulo sono pretestuose. Se l’Inter non credeva nel mio gioco, perchè mi ha scelto?"

CAPITOLO SNEIJDER: “Il presidente Moratti è stato ed è un uomo eccezionale. E lo sono anche i giocatori. Ve ne dico uno: Sneijder.E’ un uomo eccezionale, è venuto a salutarmi, so io cosa ci siamo detti.Non erano questi i problemi, con lo spogliatoio ho avuto sempre un ottimo rapporto,eccezionale. Non ho mai avuto preclusioni verso nessuno e nessuno mi ha tradito, non diciamo stronzate. Certo, dopo il ritiro, quando sono tornati tutti dalla Coppa America, ho cercato di capire, ho fatto delle scelte”

CAPITOLO MERCATO: “Io credevo che le cose si sarebbero mosse. So che il mercato ha dei tempi, delle esigenze, che prima bisognava vendere alcuni giocatori. Per motivi di bilancio? Per scelte tecniche? Non era questo il punto. Non c’erano divergenze, io faccio le mie scelte, ma rispetto il ruolo della società”.

CAPITOLO ETO'O: “Certo, per vendere Eto’o è stato impiegato molto tempo, più di un mese, e questo è stato uno stillicidio. Si sapeva che con quelle cifre in ballo non poteva finire in un altro modo. Però speravo che ceduto Eto’o si sarebbe fatto anche altro.“

CAPITOLO TREQUARTISTA: “Wesley è un campione, ma io non gioco con il trequartista. Ho provato a farlo scendere, prima basso, poi più alto, più vicino alla porta, le ho provate tutte, non funzionava”

CAPITOLO PANDEV: “Ha grandi qualità, mi sono sempre piaciute, ma a me serviva un attaccante largo, che giocasse a sinistra, in quel ruolo lui non poteva adattarsi”.

CAPITOLO ACQUISTI: “Ceduto Eto’o avrei voluto due giocatori. Avevo chiesto Lavezzi e Palacio. Non si poteva spendere? Ok, ma si poteva cedere Sneijder, Pandev (invece regalato al Napoli), e oltre a Santon pure Muntari e Mariga. Con due esterni d’attacco, non c’erano problemi, Pazzini e Milito avrebbero giocato 30 partite a testa. Invece è arrivato Forlan, altro campione dentro e fuori il campo. Ho pensato di farlo giocare a sinistra, da quella parte poteva partire anche Sneijder. Già, alla fine qualcuno doveva restare fuori comunque”

CAPITOLO CENTROCAMPO: “Mi sono affidato troppo a loro? Non credo, ma questi erano gli uomini che avevo a disposizione. Non c’entra la difesa a 3, non c’entrano Pazzini/Milito. Il vero problema è a centrocampo. Me ne sono accorto subito, questione di carta d’identità, giocatori con qualità straordinarie, ma provati da tante battaglie”

CAPITOLO KUCKA: “Mi sono anche chiesto perchè comprare metà Kucka e lasciarlo al Genoa. Lui ha quelle caratteristiche di fisicità che di certo non sono simili a quelle di Poli. “