La nuova Inter non è cambiata solo in società ma anche sul campo, ne è convinta la Gazzetta dello Sport. Ieri, nel corso del primo allenamento al Catholic University, periferia nord-est di Washington, tardo pomeriggio di un mercoledì afoso con minaccia di temporalone rinfrescante, Mazzarri, ha sentenziato quello che si era già capito e cioè che all’Inter si respira un’aria nuova: “Andrea, mi organizzi un torello mentre arrivano gli altri?”. Ecco che da ieri Ranocchia non è capitano solo a parola ma nei fatti ed è inevitabilmente lui il simbolo di un nuovo corso che dovrà ripartire senza più il clan degli argentini.Cambiasso e Samuel, più di Milito e Zanetti, infatti, avrebbero potuto ancora starci in questa Inter ma Thohir ha deciso, seppur con tutti i ringraziamenti del caso, per quanto dato alla causa nerazzurra, ti dare un taglio secco e ripartire da gente nuova. Del resto fino a ieri e il centro di potere più o meno accentuato dei sudamericani è stato un tema a lungo dibattuto. La forza e il peso degli argentini derivavano dall’anzianità, dal carisma e dal palmares. Il fatto è che nell’Inter fino all’apoteosi del Triplete a bilanciare l’influenza di Zanetti & C. c’erano personaggi con due palle così come Materazzi, Stankovic, Chivu, Sneijder, Maicon, Lucio ed Eto’o. Gente tosta, che non frequentava gli argentini fuori dal campo, ma ne pareggiava il peso tra spogliatoio e campo.
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GdS – “C’e’ aria nuova nell’Inter. Ranocchia simbolo del nuovo corso. Gli argentini…”
La nuova Inter non è cambiata solo in società ma anche sul campo, ne è convinta la Gazzetta dello Sport. Ieri, nel corso del primo allenamento al Catholic University, periferia nord-est di Washington, tardo pomeriggio di un mercoledì afoso...
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