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GdS – Caso Acerbi, perché il difensore dell’Inter non potrà patteggiare

Daniele Vitiello Redattore/inviato 
Il dettaglio della vicenda nella quale si attende il confronto di venerdì tra il difensore nerazzurro e la Procura Federale

Bisognerà attendere la giornata di venerdì per il confronto tra Francesco Acerbi e la Procura Federale. Il passaggio servirà a registrare la versione del difensore dell'Inter su quanto accaduto domenica scorsa con Juan Jesus nel corso del match con il Napoli al Meazza. C'è una domanda che in molti si fanno: Acerbi avrà la possibilità di patteggiare la pena?

A questo risponde ora la Gazzetta dello Sport: "Non in questo caso. Stavolta la Procura federale si è solamente “messa al servizio” del Giudice sportivo, a cui dovrà poi riferire. Se invece avesse avuto modo di aprire un fascicolo autonomo, il nerazzurro avrebbe potuto - in base all’articolo 126 del Codice di Giustizia sportiva - cercare un accordo pre-deferimento, che avrebbe portato a uno sconto del 50% della sanzione. Nella situazione attuale l’unica mossa che potrebbe fare è un ricorso su cui poi si esprimerebbe la Corte sportiva d’Appello".

Cosa rischia Acerbi?

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Quale potrebbe essere quindi la pena per il calciatore dell'Inter? Lo specifica la Gazzetta dello Sport: "Nonostante il Codice di Giustizia sportiva sulle sanzioni abbia maglie molto larghe che lasciano solitamente ampio margine a Procura e giudici, sul razzismo la norma è particolarmente chiara. Si legge all’articolo 28 comma 2: "Il calciatore che commette una violazione per comportamento discriminatorio è punito con la squalifica per almeno 10 giornate di gara o, nei casi più gravi, con una squalifica a tempo determinato". Almeno dieci giornate. Per ribadire che su questo tema occorre massima serietà e severità.



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