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GdS – Chi comanda all’Inter? Suning prima di acquisire il club nerazzurro voleva…

Eva A. Provenzano

In un articolo della rosea viene analizzata la situazione della società che non ha una guida unica e dichiarata

Chi comanda all'Inter? La Gazzetta dello Sport se lo chiede questa mattina. Suning ha acquistato le quote di maggioranza del club per 270 mln di azioni nuove e vecchie e se si pensa che possiede il 68,5% della società, dovrebbe essere proprio il gruppo cinese a prendere le decisioni. Thohir, che conserva il 31,5% delle azioni, tra l'altro sta per lasciare. Ma al momento si vive una fase di transizione nella quale sembra esserci un "senso di precarietà e incertezza" che si è evidenziato quando sono scoppiati i casi di Mancini e Icardi.

"La verità è che dopo l’assemblea, con tanto di proclami del patron Zhang Jindong («vogliamo rivedere

l’Inter prima in Italia e in Europa»), i cinesi sono spariti e hanno delegato la gestione a Thohir e al suo management. Scena mai vista: i nuovi proprietari di una squadra che, dopo l’acquisto, lasciano le chiavi a chi l’ha ceduta. La spiegazione, da ambienti nerazzurri, è che Suning ripone piena fiducia nell’indonesiano. Ma se Thohir

ha venduto l’Inter è perché il turnaround societario non si era realizzato, i debiti galoppavano, i risultati

sportivi e commerciali sperati non arrivavano", sottolinea Marco Iaria.

Secondo la rosea se Thohir è rimasto presidente, in sostanza, c'è un altro motivo: alcuni mesi fa Suning aveva pianificato investimenti nel mercato e stava pensando di puntare su MP&Silva che si occupa dei diritti TV compresi quelli della Serie A, l'azienda è stata però rilevata da altri investitori cinesi. "Il gruppo cinese si è ritrovata con

un’ingente somma da smobilizzare e ha virato sull’Inter. I soldi c’erano - e pure tanti visto che nelle casse nerazzurre (escluso l’incasso dei vecchi soci) sono stati immessi 242 milioni tra aumento di capitale e prestito - ma non, almeno in maniera compiuta, un piano strategico per il club e gli uomini per realizzarlo", si legge nello stesso articolo. Le deleghe sono quindi rimaste in mano al presidente indonesiano e a Bolingbroke che lasceranno a breve l'Inter.

In questa situazione non c'è da scordare Kia Joorabchian, l'agente che lavora per Suning e che ha influenzato il mercato nerazzurro tanto che è arrivato De Boer - che la rosea sostiene sia suo assistito - e il ritorno di fiamma per Joao Mario di cui è diventato procuratore dopo gli Europei. Con la sua Media Sports Investiments, Kia si è ritagliato un potere non indifferente nel mondo del calcio. Conclude la Gazzetta: "Al momento Suning ha accettato di restare un passo indietro rispetto all'Inter nonostante ci tenga. Ma prima o poi il passaggio dal vecchio al nuovo in società dovrà essere chiarito perché altrimenti anche questa rischia di essere una stagione di transizione".

(Fonte: La Gazzetta dello Sport, 089/08/2016)