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GdS – Inter, c’è da preoccuparsi. De Boer non ha gioco e c’è un equivoco

La squadra nerazzurra non mostra alcun miglioramento dall'arrivo del tecnico olandese

Alessandro De Felice

La brutta sconfitta subita ieri in Europa League lascia molti dubbi in casa nerazzurra e l'edizione odierna della Gazzetta dello Sport evidenzia come de Boer inizi a non avere più la giustificazione del "poco tempo a disposizione". Non si vede gioco e neanche organizzazione, domenica sera ci sarà la Juventus e la squadra vista ieri in campo preoccupa:

L'INTER É QUESTA - "Ma è questa l’Inter? Il dubbio instillato prima del via dalle discutibili maglie azzurro-verde fluo si ingrandisce quando il pallone comincia a scorrere – male – e diventa certezza a risultato acquisito: 2-0 a San Siro per l’Hapoel Beer Sheva, campione in carica di un torneo di primo livello come quello israeliano. Una vera figuraccia europea. Sì, l’Inter è questa, una squadra che è difficile definire tale. E la versione di coppa è pure peggio di quella balbettante di campionato, che adesso proporrà alla banda nerazzurra la Juventus. Se finisce così con la squadra della quarta fascia del girone di Europa League, c’è da preoccuparsi pensando ai cannibali della A".

IL SOLITO EQUIVOCO - "I nerazzurri sbagliano tutto: approccio, interpretazione, sistemazione in campo. Con l’aggravante di non vedere traccia di un gioco riconoscibile. Come gioca oggi De Boer? Impossibile dirlo. Il sistema «fluido» presentato contro l’Hapoel, partenza con il 4-3-3 e cambiamento variabile in 4-2-3-1 a seconda del pendolarismo di Brozovic, potrebbe avere un senso «olandese» se ci fossero alla base dei meccanismi quantomeno abbozzati: non si pretende l’automatismo – c’è sempre l’alibi del poco tempo dall’arrivo di De Boer in panchina, ma sta scadendo –, qualcosa tuttavia dovrebbe vedersi. Zero, niente. I tre attaccanti si stringono verso il centro togliendo ampiezza alla manovra, Brozovic taglia verso la trequarti finendo anche lui spalle alla porta, il solito equivoco Melo-Medel in costruzione (costruzione?) continua anche se cambia l’allenatore. E la concentrazione, dov’è?"

E C'É ANCHE PRESUNZIONE - "Ecco, se poi l’Inter avesse un abbozzo di gioco, sarebbe anche tollerabile la non-preparazione della partita: ho le mie idee, non mi interessa l’avversario. Mancando il presupposto, però, la presunzione di non conoscere chi avrai di fronte diventa fatale. Quattro volte in svantaggio nelle prime 4 gare di De Boer: non può essere un caso. E infatti, di nuovo, i nerazzurri capiscono poco di quel che succede in partenza, nettamente sorpresi dalla posizione di Lucio Maranhao, centravanti arretrato che marca Melo e poi si fionda fronte alla porta in area, con Nwakaeme e l’eccellente Buzaglo che perforano dalle fasce. Nascono così tre occasioni nella prima mezzora, compreso un miracolone di Handanovic che chiude lo specchio a Maranhao. L’Inter risponde con un palo di Eder in chiusura di tempo. Poco, troppo poco".

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