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Il futuro di Marcelo Brozovic è in dubbio. Restare all'Inter o cambiare dopo anni da assoluto protagonista. E anche l'Inter ci riflette dopo aver trovato la soluzione d'emergenza Calhanoglu in regia, diventata poi quella principale. Manca il mese decisivo per tutte le competizioni e anche per decidere il futuro del regista croato.
"Nelle ultime apparizioni in campo, soprattutto in quelle da titolare, è tornato sui "suoi" livelli. Domenica contro la Lazio ha addirittura dato spettacolo, con un tiro pericoloso dopo 5', tanti passaggi intelligenti e grande ritmo in fase di impostazione e di recupero del pallone. Sembrava il giocatore indispensabile che alla Pinetina ha fatto le fortune di Spalletti, Conte e Inzaghi, non quello infortunato o indolente visto negli scorsi mesi. Se davvero riceverà un'offerta e tra qualche settimana farà le valigie, vuole salutare con prestazioni all'altezza della sua fama e magari vincere un trofeo. Se fossero due, e il secondo riuscisse ad alzarlo il 10 giugno a Istanbul, un epilogo migliore della storia davvero non potrebbe esserci", spiega Gazzetta.it.
"Sembrava destinato a un addio senza squilli e invece, siccome non è un giocatore qualsiasi ma uno di quelli capaci di fare la differenza quando è al top (una semifinale e una finale Mondiale raggiunte), Marcelo si è ripreso la squadra in coincidenza con l'infortunio in nazionale di Calhanoglu: ha fatto bene nella doppia sfida contro il Benfica, ha servito un assist a Empoli, è stato sontuoso contro la Lazio, ma pure nella doppia semifinale di Coppa Italia con la Juventus non ha demeritato. Insomma, nonostante adesso Hakan sia tornato a disposizione, il numero 77 ha lanciato un messaggio importante a Inzaghi: lui c'è ed è pronto per l'ultimo mese e spiccioli di battaglie".
"Non è un mistero che, se arriverà un'offerta congrua per la società e gradita al centrocampista, le strade si separeranno. Perché Calha interpreta bene il ruolo da regista che per anni è sembrato appartenere di diritto a Brozo. Ma anche perché dopo oltre 8 anni (è arrivato nel gennaio 2015 su intuizione di Roberto Mancini), il rapporto tra le parti si è logorato. Nonostante la fascia di capitano che quest'anno ha indossato quando Handanovic è stato retrocesso in panchina, Brozovic non è diventato il leader dello spogliatoio. Questione di carattere, non di classe con il pallone tra i piedi. Non tutti sono adatti a guidare un gruppo anche se in campo disegnano calcio. I dirigenti, e forse anche il diretto interessato, hanno capito che il momento dei saluti è arrivato e la possibilità di uno scambio a gennaio con Kessie è stata assai chiacchierata".
"Il Barcellona è ancora interessato nonostante abbia difficoltà economiche e sia sul punto di rinnovare il contratto con Busquets. La Catalogna va dunque considerata una destinazione possibile, come la Premier League e tutti i top club alla ricerca di un regista. Con l'Inter ha un contratto fino al 2026 che gli permette di guadagnare 6,5 milioni di euro netti e non se ne andrà in caso di offerta inferiore ai 30-40 milioni. Se potrà farlo dopo aver vinto un altro trofeo, sarà ancora più contento, ma attenzione a dare tutto per scontato: anche in passato era stato a un passo dall'addio e invece è rimasto. Magari succederà anche stavolta e il prossimo anno tornerà insostituibile come con Spalletti, Conte e lo scorso anno con Inzaghi. Con Brozo, mai dire mai", chiude Gazzetta.
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