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La trasferta di Udine fa sorridere l'Inter. Non solo per i tre punti ma anche per l'inserimento dei tre nuovi acquisti di gennaio, che avranno sicuramente tempo per conoscere il gruppo ma che già consentono ad Antonio Conte un maggiore turnover. Un turnover di qualità, con Brozovic e Sanchez entrati nella ripresa e in attesa del pieno recupero di Stefano Sensi.
E proprio l'inserimento di Marcelo Brozovic ha rappresentato la mossa da scacco matto di Antonio Conte. L'epic centrocampista nerazzurro è il vero insostituibile di questa squadra. Non solo per le qualità da regista ormai conclamate, che ne fanno uno dei migliori interpreti del ruolo in Europa. Ma anche per le ripercussioni a cascata su alcuni compagni.
Il primo a svoltare per l'ingresso di Brozovic è stato Nicolò Barella. Liberato da compiti di impostazione, non propriamente suoi, il motorino ex Cagliari ha letteralmente imperversato nella ripresa. Ma la svolta ci sarà presto anche per Christian Eriksen, che con Brozo a impostare e Barella a macinare chilometri sarà libero di sprigionare tutta la sua fantasia a ridosso delle punte. E il centrocampo Barella-Brozovic-Eriksen è ciò che Conte e gli interisti stanno aspettando come manna dal cielo.
L'imprescindibilità di Brozovic, tra l'altro, sarà stata già ampiamente sottolineata sul taccuino di Beppe Marotta. Tra i vari colpi che l'AD sta ponderando per giugno, quello di un centrocampista di livello che possa dare il cambio al croato è sicuramente in prima fila. E il primo nome che viene in mente è quello di Sandro Tonali. Ricambio perfetto per Brozo, alternativa di extralusso e potenzialmente leader del centrocampo dell'Italia del futuro, proprio insieme a Barella e, perché no, Stefano Sensi. Per un processo di italianizzazione, tanto caro a Marotta, e per una rosa sempre più ad altezza Juve.
Di Brozovic non si può fare a meno. Ma Tonali sarebbe il suo perfetto alter ego.
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