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È uno che ha avuto sempre le idee chiare. Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, Diego Godin non fa promesse ai tifosi dell'Inter, ma assicura che ci sarà il massimo impegno per riportare i nerazzurri in alto. E per farlo bisogna battere la Juve, come? "Non so quanto siamo vicini. Per lottare con loro dovremo capire che non basterà far bene solo lo scontro diretto. La sfida con la Juve è importante tanto quanto le altre partite".
Perché l’Inter? Perché dopo l’Atletico i nerazzurri?
«Si sono fatti vivi per primi e nettamente con più decisione rispetto ad altri club. Mi hanno illustrato il progetto: è ambizioso, come me. E mi piaceva l’idea di farne parte e di poter aiutare l’Inter a realizzarlo».
È vero che ha avuto offerte anche dalla Juve?
«Sì, un anno fa c’era stata la Juve, il Manchester United, in passato pure il City. Ma in quel momento avevo un contratto in vigore con l’Atletico, non pensavo di andar via. Stavolta è stato differente, ero in scadenza. Ma posso dire che nessun club mi aveva convinto come è riuscita a fare l’Inter».
Lei è riuscito a strappare la Liga a due superpotenze come Real e Barcellona. Ora è chiamato a fare altrettanto in Italia, dove la Juve domina da 8 anni. Ci sono similitudini?
«Molte, il parallelo è corretto. E l’obiettivo dell’Inter è la vittoria, questo mi è stato spiegato nei giorni della trattativa. Quello della Juve è stato un monologo, negli ultimi tempi. Serve lavoro e ambizione, per provare a batterli».
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