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"In quello che sarebbe passato alle cronache interiste come lo “sfogo di Dortmund”, una delle tappe dialettiche centrali dell’anno di Conte sulla panchina interista, Antonio disse: «Stiamo parlando di giocatori che, Godin a parte, non hanno vinto niente. In situazioni del genere (gare decisive europee, ndr) a chi chiediamo aiuto?». Sono passati nove mesi, il momento di appellarsi ai vincenti è arrivato". Apre così l'articolo de La Gazzetta dello Sport in merito all'anima vincente dell'Inter, composta da Godin ma anche da Moses e Young, in grado di vincere trofei con Atletico, Chelsea e Manchester United. Tutti e tre hanno già vinto in passato l'Europa League per un totale di 5 trofei, esperienza utile per l'Inter nella fase finale di Europa League.
GODIN - Tra i meriti di Conte c'è da segnalare la rinascita di Diego Godin, apparso inizialmente fuori dai radar del tecnico ma tornato ben presto protagonista. "Il recupero a tempo pieno di Godin proprio per questa fase è il segno di quanto l’esperienza e la leadership siano considerati fattori determinanti in tempi di “dentro o fuori”, scrive la Rosea. Godin ha già vinto l'Europa League nel 2011-2012 e la seconda nel 2018-2019 e in entrambi i casi l'uruguayano era una pedina fondamentale dello scacchiere del Cholo Simeone.
YOUNG E MOSES - Anche Ashley Younge Victor Moses hanno vinto una Europa League nella loro carriera: l'ex United alzò il trofeo nel 2016-2017 nonostante perse la finale per infortunio, mentre l'ex Chelsea, nonostante non fosse al centro del progetto di Sarri e infatti fu ceduto a gennaio al Fenerbahce, fece due comparsate nel trionfo lo scorso anno in finale contro l'Arsenal, mentre risultò determinante nella vittoria del 2012 con Benitez in panchina con 4 reti da ala pura. "Oggi parte dietro nei ranking perché altri (D’Ambrosio e Candreva) danno più certezze in fase difensiva, ma se servirà un “turbo” lungo la strada verrà il suo momento. Il percorso lo conosce: non sono in tanti a poterlo dire", chiosa La Gazzetta dello Sport.
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