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5 gol, 5 segnali diversi: l’Inter ritrova la vittoria e respinge le polemiche

5 gol, 5 segnali diversi: l’Inter ritrova la vittoria e respinge le polemiche - immagine 1
I nerazzurri dilagano a Frosinone con 5 marcatori diversi e ripartono dopo la sconfitta contro il Sassuolo
Fabio Alampi Redattore 

L'Inter campione d'Italia dilaga a Frosinone, ritrova la vittoria e si mette alle spalle la sconfitta indolore contro il Sassuolo. Indolore in termini di classifica, avendo già archiviato la questione tricolore, ma che aveva lasciato il segno nello spogliatoio nerazzurro per le tante - e ingiustificate - polemiche legate al ko contro gli emiliani, alle accuse di "accordi" tra dirigenti amici e di aver condizionato la corsa salvezza. Una bella risposta anche a chi ipotizzava un calo di stimoli dopo la conquista della seconda stella, come chiesto espressamente da Inzaghi nel pre partita.

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Frattesi e Arnautovic

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0-5 il risultato finale a Frosinone. 5 gol, 5 marcatori diversi, ognuno dei quali ha potuto mandare un segnale personale. Si parte con Davide Frattesi (a proposito di Sassuolo...), uno che freme dalla voglia di rendersi protagonista anche da titolare dopo essersi tolto tante soddisfazioni a gara in corso: sesto centro in campionato, il quinto del 2024, l'ottavo della sua stagione. L'ennesima conferma di quanto sia prezioso con i suoi inserimenti in area avversaria.


È toccato poi a Marko Arnautovic, uno dei più attesi soprattutto dopo le tante voci sulla composizione dell'attacco nerazzurro edizione 2024/25: l'austriaco non ha certo brillato nell'anno del suo ritorno a Milano, e chissà che questo squillo non possa ridargli fiducia e rilanciarlo anche in ottica futura.

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Buchanan, Lautaro e Thuram

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Il tris porta la firma di Tajon Buchanan, arrivato a gennaio e osservato fin qui solo a sprazzi: prima rete con la maglia dell'Inter per l'esterno canadese, schierato ancora una volta a sinistra. Un lampo improvviso, un destro a giro dopo un dribbling a rientrare, un modo per togliersi l'etichetta di oggetto misterioso che qualcuno - un po' troppo frettolosamente - gli aveva già affibbiato e iscrivere il suo nome alla stagione del ventesimo scudetto.

Infine, ecco Lautaro e Thuram: il primo ha interrotto un digiuno che durava dal 28 febbraio, avvicinandosi sensibilmente al titolo di capocannoniere; il secondo si è esibito in un pezzo di bravura, un tocco sotto con il piede "debole", aggiungendo così una nuova skill al suo già vasto repertorio esibito nella sua prima stagione in nerazzurro.

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