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Gosens: “Contento di essere all’Inter, avrei voluto sfidare Brehme. Il gol al Barça…”

Matteo Pifferi

Intervistato per il match day programme dell'Inter in vista della sfida alla Salernitana, Robin Gosens ha parlato così

Intervistato per il match day programme dell'Inter in vista della sfida alla Salernitana, Robin Gosens ha parlato così:

"Tante persone hanno avuto un ruolo importante nella mia carriera, dal direttore sportivo ai tempi del Dordrecht che ha sempre creduto in me a Gasperini che mi ha fatto crescere molto. Una leggenda nerazzurra che avrei voluto come compagno di stanza? Jurgen Klinsmann, anche perchè quando giocava all'Inter era un idolo in Germania e dividere stanza con lui sarebbe stato molto interessante. Compagno? Eto'o o Milito, due giocatori impressionanti. Giocatore da sfidare? Brehme, ha interpretato il suo ruolo alla grande, mi sarebbe piaciuto sfidarlo anche per imparare dal suo modo di giocare"

Mentalità

"La mentalità e la disciplina sono due caratteristiche essenziali per me, non sarei stato qui senza. Anche divertirmi sul campo da calcio è fondamentale, è una cosa che ha fatto la differenza, mi sono sempre divertito e questa cosa è rimasta, anche se adesso c'è pressione mi sono sempre tenuto stretto l'amore per il calcio"

Città

"Ho esordito da professionista a Dordrecht, una piccola città in Olanda ma molto importante per me. A Bergamo sono cresciuto come persona e come giocatore è stata un'esperienza intensa. Milano è una città unica, già quando ero a Bergamo venivo spesso a visitarla, è bella e moderna e ora sono contento di essere qui".

Crescita

"Ricordo che da bambino andavo a scuola fino alle due e tutti i giorni dalle tre fino a sera giocavo con i miei amici nel campetto di calcio del mio paese, un campo piccolo e non bellissimo dove siamo cresciuti e ci siamo sempre divertiti. Stavamo lì 5,6 ore al giorno e ci dicevamo sempre che la cosa più bella del mondo sarebbe stata che uno di noi sarebbe diventato un giorno un calciatore professionista, è un ricordo che mi emoziona ancora. Amo leggere e anche per questo ho scritto un libro il cui titolo è: 'Vale la pena sognare', una frase importante per me. Da quando ho iniziato a giocare a calcio, David Alaba è sempre stato il mio idolo, lo guardavo quando era al Bayern e mi ha sempre impressionato il suo modo di interpretare diversi ruoli in campo"

Un gol nel derby di Milano e uno contro il Barcellona:

"Sono un uomo molto fortunato, entrare al Camp Nou e fare un gol importante per la squadra è un'emozione unica"

Top all'Europeo

"Giocare per la Nazionale è incredibile e aver fatto quella partita - un gol e due assist contro il Portogallo - in un momento così importante è stato bellissimo"