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Gosens: “Ero top, poi nulla. Offese di ogni tipo. Voglio Euro 2024 da titolare all’Inter”

Redazione1908

Se gli studi di psicologia mi hanno aiutato come calciatore? Sì, soprattutto nei periodi brutti. Ma ancor di più nell'interagire con le altre persone. Adesso cerco di comprendere i miei compagni anche su un piano diverso. Suona banale: se vedo che per più giorni in allenamento un compagno non riesce a mettere in campo quello che di solito ci si aspetta da lui, allora forse c'è un motivo per questo. Allora cerco di prendermi del tempo per parlargli. Non faccio grandi annunci. Ma forse dopo so perché non riusciva a correre quel metro in più e non me la prendo. Europeo del 2024? Mi devo riprendere il mio posto, sono tra quelli che deve inseguire. Voglio esserci a tutti i costi all'Europeo. In qualità di titolare dell'Inter, che spero di essere, posso - credo - avere giustificate speranze. Dovrei almeno essere un serio candidato, questo obiettivo ce l'ho. La Nazionale rimane per me il massimo del sentimento. Se ho pensato che passare all'Inter sia stato un errore? No, neanche per un secondo. Io penso che si cresca quando si lascia la propria zona di comfort, che sia nel calcio o a livello personale. L'ho sempre vista come una sfida, superare le resistenze, lottare per un posto nella squadra. So che otterrò molto quando questo succederà. E piano piano raccolgo i frutti. Da inizio gennaio il mio minutaggio è aumentato. E adesso sinceramente: un errore passare all'Inter? Gioco in una delle società più grandi d'Europa! Siamo tra le otto migliori squadre d'Europa! Che cosa significa questo dato per la serie A? Siamo sulla strada per tornare ad essere nuovamente competitivi nel confronto internazionale, dopo che la serie A ha attraversato un brutto momento. Tre squadre sono ancora in Champions League, due in Europa League: è un segnale importante. Io credo che le squadre italiane siano tatticamente più avanti di altre. Le nostre partite contro il Porto agli ottavi, ma anche quelle del Milan contro il Tottenham, sono degli esempi. Per questo ogni tanto si gioca anche con il catenaccio, perché sappiamo che è sufficiente e abbiamo la forza tattica per implementarlo".

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