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Guarin, la potenza è tutto (con controllo): quel lavoro maniacale con Sylvinho…

Storia di una rinascita. Fredy Guarin nei 100 giorni del Mancio è il protagonista di un’autentica rigenerazione. Finito ai margini della squadra con Walter Mazzarri, costantemente messo sul mercato, Guarin si prende la sua personale rivincita....

Giovanni Montopoli

Storia di una rinascita. Fredy Guarin nei 100 giorni del Mancio è il protagonista di un’autentica rigenerazione. Finito ai margini della squadra con Walter Mazzarri, costantemente messo sul mercato, Guarin si prende la sua personale rivincita. Oggi è lui il leader silenzioso in campo, l’uomo in più sbocciato sotto la gestione Mancini.

BIVIO  - la sconfitta di Reggio Emilia ha segnato il momento della rinascita. Rinascita dell’Inter che coincide con quella di Guarin. Il cambio di modulo, l’investitura del colombiano come interno di centrocampo e una serie di prestazioni farcite da gol. Questo è il Guarin che voleva Mancini, questo è il Guarin che volevano i tifosi, questo è il Guarin che voleva l’Inter.

SVOLTA – si è passati dall’intermittenza in campo all’intensità di gioco. Guarin diventa costante dal primo pallone, contrasta e riparte. Atteggiamento costruttivo e di sprone per i compagni. Conclusioni che prima ostentavano solo potenza, mentre adesso è arrivato anche il controllo.

SYLVINHO – galoppata di Santon e sassata di Guarin. Nella trasformazione  del Guaro pesa tantissimo il lavoro maniacale sulla tecnica cui lo sottopone il vice di Mancini. Vice che ieri, al momento del gol e nonostante un piede rotto, è scattato in piedi per festeggiare la rete del numero 13 nerazzurro.