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Guarin: “Vinciamo il derby. Strama si fida di me. Amo queste sfide perchè…”

Riccardo Fusato

Lui è detto ‘il giaguaro’ e in certe sfide si esalta. Sfide di sangue, battaglia e lotta sembrano fatte apposta per lui. Cucite sulla sua pelle di cicatrici ne ha tante, sia nei derby portoghesi che in quelli francesi, ma si sa che...

Lui è detto 'il giaguaro' e in certe sfide si esalta. Sfide di sangue, battaglia e lotta sembrano fatte apposta per lui. Cucite sulla sua pelle di cicatrici ne ha tante, sia nei derby portoghesi che in quelli francesi, ma si sa che giocare quello di Milano è tutta un'altra cosa. Cosi, intervistato dal Corriere dello Sport, Fredy Guarin, ha parlato del suo arrivo all'Inter, della sua probabile permanenza e della sfida col Milan che lo attende domani sera:

Guarin, crede che a Parma l’Inter abbia avvertito la sua assenza?«No, non credo perché abbiamo tanti giocatori bravi e, indipendentemente da chi va in campo, la squadra è sempre competitiva». 

Si aspettava la sconfitta di mercoledì?«No e mi dispiace molto. Volevamo i tre punti e adesso abbiamo ancora più voglia di reagire. Da due giorni stiamo pensando solo a come riscattarci nel derby».

Il 3° posto è sfumato?«Qualche speranza ce l’abbiamo ancora. Il nostro obiettivo deve essere quello di conquistare 6 punti nelle prossime 2 gare, poi vedremo».

Lei è pronto per il derby?«Al 100 per cento. Mercoledì a Parma l’allenatore mi ha fatto riposare perché venivo da due gare consecutive dopo una lunga assenza. Adesso sono carico e voglio aiutare la squadra in questa grande partita».

Cos’è per Guarin la sfida contro il Milan?«Una gara troppo, troppo importante. Sarà un piacere giocarla, ma l’obiettivo è vincerla».

Il Milan sarà motivatissimo perché ancora in corsa per lo scudetto.«Affronteremo una grande squadra, ma noi non siamo da meno. I tifosi via twitter mi hanno fatto capire quanto è importante questo incontro e mi hanno chiesto di vincerlo. Non voglio deluderli».

Si è sentito con il suo connazionale Yepes?«Sì, con lui parlo spesso. Mario e Cordoba sono persone che conosco da tempo e mi hanno aiutato molto quando sono arrivato a Milano».

Chi la conosce la descrive come un uomo da partite ad alta tensione…(sorride) «Non mi dispiace… In carriera ho giocatoin Francia con la maglia del Saint Etienne contro il Lione: la rivalità era molto forte e me ne sono accorto subito, all’esordio quando abbiamo perso. Fantastica è stata anche la “classica” di Portogallo: lo scorso anno abbiamo vinto in casa del Benfica per 2-1 e io ho segnato l’1-0».

Sogna una rete anche domani?«Mi piacerebbe. Ci proverò sia domani sia contro la Lazio, ma l’importante è vincere».

La posizione che le ha trovato Stramaccioni le piace?«Fare la mezzala destra nella mediana a tre è il mio ruolo preferito. Anche al Porto giocavo in questa posizione e arrivavo al tiro con facilità».

Com’è il rapporto con Stramaccioni?«Con lui mi trovo bene perché ha fiducia in me. E’ un grande lavoratore che ha un’enorme voglia di vincere. Ha quest’opportunità con l’Inter e vuole sfruttarla».

Pensava che il suo adattamento qui sarebbe stato così facile?«Mi hanno aiutato tanto i miei compagni e la ritrovata forma fisica».

Crede che i tifosi interisti abbiano visto il vero Guarin? A che percentuale è di forma?«Non mi piace parlare di percentuali perché nel calcio ci sta di giocare bene una partita e male quella successiva. Io mi sforzo di andare in campo e fare quello che l’allenatore mi chiede. Ovviamente dopo 5 mesi senza incontri ufficiali non posso dare subito il 100% e non sono sui livelli del Porto. Credo di poter dare molto di più».

La prossima stagione sarà ancora all’Inter?«L’ho detto quando sono arrivato e non ho difficoltà a ribadirlo: l’Inter è la squadra che mi piaceva già prima di arrivarci e ora che sono qui non voglio andarmene. La maglia nerazzurra l’ho pensata, sognata e adesso che la indosso non intendo togliermela».

L’Inter però dovrà pagarla 13 milioni di euro. Non pochi…«A fine stagione le società dovranno trovare un accordo, questo lo so. Io penso solo a giocare, ma spero che ci riescano e che io possa restare a Milano a lungo».

Il fatto che abbia iscritto suo figlio Daniel alla scuola calcio dell’Inter è un segnale della sua volontà?«Sì. A lui piace giocare a calcio e io sono felice se gioca».