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La scintilla è scoccata la sera del 5 novembre. Gara di Champions tra Borussia-Dortmund-Inter, nerazzurri avanti 2-0, nella ripresa però si scatena Achraf Hakimi. Doppietta e difesa nerazzurra tagliata a fette dalla velocità del marocchino. Lì Antonio Conte decise che l'investimento grosso andava fatto sul giovane giocatore scuola Real Madrid. E l’urna di Nyon ha deciso di mettere di fronte subito Inter e Blancos.
"In un momento storico di ringiovanimento della rosa, i tifosi madrileni non hanno nascosto le perplessità per queste cessioni (Theo Hernandez e Hakimi, ndr), considerando che ora il parco terzini al servizio di Zidane conta Marcelo, Carvajal, Mendy e Odriozola. Il Real ha incassato, ma ha lasciato andare giocatori che avevano impressionato notevolmente durante i loro anni in prestito. Il doppio incrocio di Champions League sarà quindi già un importante crocevia in casa blanca per capire se davvero Hakimi non è all’altezza di chi è rimasto in Spagna o se i timori dei sostenitori dei Galacticos sono fondati", sottolinea la Gazzetta dello Sport.
CONTRAPPASSO - "Un passaggio di esterni che ne ricorda un altro di 24 anni fa in direzione inversa, ma con uno scenario simile. Nel 1995, infatti, dal Palmeiras arriva in nerazzurro per circa 10 miliardi di lire un 22enne brasiliano con un ottimo curriculum, dal nome di Roberto Carlos. Non fa male - 7 reti in stagione -, ma l’allenatore Roy Hodgson lo ritiene ancora grezzo tatticamente e finisce per preferirgli Alessandro Pistone in quella posizione. 40 milioni per Hakimi sono pochi per le cifre del mercato contemporaneo e il marocchino è già idolo delle folle a Milano. Con un po’ di ritardo, l’Inter potrebbe aver restituito la beffa: questo è quello che a Milano si auspica".
(Gazzetta dello Sport)
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