copertina

Handanovic: “L’Inter merita la Champions. Il mercato ci ha disturbato, col Napoli…”

Andrea Della Sala

Domenica intanto ripartirà la Serie A. Si aspetta un Napoli più arrabbiato dopo il ko contro la Roma?

«Non so se sarà più arrabbiato. Loro giocano sempre allo stesso modo: in casa contro il Lipsia hanno perso, ma poi sono andati in Germania e hanno fatto molto bene. Un risultato negativo non deve far pensare che abbiano meritato la sconfitta perché non tutte le gare nascono e finiscono allo stesso modo».Il Napoli ha perso due partite di fila tra campionato e Champions a inizio dicembre, ma in Serie A non colleziona due ko di seguito dall’ottobre 2016. Preoccupato?

«Dobbiamo pensare a noi stessi, non agli altri. Il Napoli lo conosciamo abbastanza bene, sappiamo come gioca e quali sono i suoi punti forti».

Cosa teme degli azzurri?

«Lavorano con lo stesso allenatore da 3 anni, giocano tutti insieme e nella formazione titolare, partita dopo partita, ci sono pochi cambi: questo vuol dire che si “conoscono”, che giocano a uno-due tocchi, che si divertono e che sanno sempre cosa fare». 

Il calcio di Sarri è il migliore d’Italia?

«D’Italia di sicuro ed è anche tra migliori 2-3 d’Europa insieme a quello del City e del Liverpool». 

Come si può fermare questo Napoli?

«Questa è una domanda per Spalletti (ride, ndr). Io non dico niente». 

Callejon, Mertens e Insigne: chi toglierebbe al tridente azzurro?

«Io toglierei... Sarri perché questi tre giocatori, ma anche Allan, Koulibaly, Zielinski e Hamsik, sono diventati così forti e sono migliorati con lui in panchina. E’ stato Sarri che ha permesso loro di esprimersi al massimo e di fare il salto di qualità».

Cosa ricorda dello 0-0 al San Paolo?

«All’andata abbiamo disputato una buona prova e ci è mancato l’ultimo passaggio, il tenere un po’ di più la palla. Al Napoli non devi permettere di fare un grande palleggio sennò è dura». 

Sarri può togliere lo scudetto ad Allegri?

«Non lo so. La lotta sarà aperta fino alla fine e non mi sbilancio».Chi merita di più il tricolore?

«Lo dirà la classifica».

Potresti esserti perso