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Handanovic: “L’Inter merita la Champions. Il mercato ci ha disturbato, col Napoli…”

Andrea Della Sala

E’ soddisfatto della stagione nerazzurra finora?

«Se me lo avesse chiesto a dicembre, le avrei risposto di sì e avrei aggiunto che sarebbe stato necessario tenere alta la concentrazione fino alla fine. Adesso sono un po’ meno soddisfatto. Nel campionato ci sono alti e bassi e questo è sicuramente un momento negativo che dobbiamo superare».

Se a inizio agosto le avessero detto che avreste conquistato 51 punti dopo 26 giornate avrebbe firmato?

«Non faccio calcoli o pronostici. Io ho un obiettivo da raggiungere, la qualificazione alla Champions, e tutti dobbiamo lavorare per quello».

Lei era tra quelli che sognavano un’Inter da scudetto o come Spalletti sapeva che la giusta dimensione della squadra era la lotta per la Champions League?

«Sognare era legittimo in quel momento e neppure io ero... immune dal farlo, ma nella mia testa ho sempre avuto come traguardo la Champions, l’obiettivo fissato dalla società».

Quali sono state le vostre caratteristiche migliori nei primi 4 mesi?

«La compattezza e la mentalità di tutti».

Cosa è successo da metà dicembre in poi?

«Era fisiologico che sarebbe arrivato un calo. Dobbiamo evitare che voci di mercato, e mi riferisco ai rinnovi dei contratti, ai tanti giocatori che possono arrivare o andar via e a cose simili, tolgano spazio al campo perché parlare di tutti questi argomenti destabilizza solo l’ambiente. Le speculazioni dei media fanno parte del “circus”, ma noi come Inter dobbiamo imparare a rifiutarle in maniera forte e netta. A volte invece queste cose vengono un po’ troppo cavalcate da tutti. Durante una stagione va difeso e protetto il gruppo che c’è. E’ controproducente sentir parlare sempre di acquisti che devono sostituire chi è già qui e dà il massimo per la maglia. Tutto questo secondo me ci ha un po’ disturbato. Io penso che il giocatore debba fare sempre il giocatore, ma mi permetto di esprimere un giudizio di questo tipo in modo da dare un mio contributo».

Se ripensa alla stagione ha dei rammarichi?

«I gol subiti a Firenze e a Ferrara dopo il novantesimo. Con quelle due vittorie l’autostima sarebbe maggiore».

Con Spalletti c’è stato un cambiamento di mentalità rispetto agli ultimi anni negativi?

«Sì e penso che sia evidente».

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