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Inter, Handanovic: “Scudetto da difendere, ci servono tutti. Su Inzaghi…”

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Le parole del capitano nerazzurro, intervistato da Inter Tv, alla ripresa degli allenamenti per preparare la nuova stagione

Marco Astori

Intervenuto ai microfoni di Inter Tv, Samir Handanovic, portiere e capitano nerazzurro, ha parlato così in vista della nuova stagione, che la squadra sta cominciando a preparare sotto la guida di Simone Inzaghi: "Le sensazioni sono bellissime, ma questo è il passato e abbiamo uno scudetto da difendere. Sarà un campionato equilibrato, ci sono almeno cinque pretendenti per lo scudetto e ci sono nuovi allenatori con fascino. Sarà veramente equilibrato: noi siamo forti e dobbiamo puntare su tutti. Aspettiamo che tornino tutti e poi ci prepareremo".

Come sono andate le vacanze?

"E' bello, a fine campionato non vedi l'ora di andare in vacanza, mentre sei là non vedi l'ora di tornare ad Appiano. Ad Appiano è sempre bello tornare e vedere chi ci lavora: c'è una bella aria. Le vacanze sono servite, da un anno e mezzo non le avevamo: alla fine si sentiva la stanchezza, per chi sta giocando i tornei ora non è facile, sono spompati. Io mi sono riposato bene, non ho guardato tanto calcio: si riparte con entusiasmo".

I compagni in nazionale?

"Farò il tifo per loro, ho visto tutte le partite di Italia e Croazia. Della Copa America no perché giocano ad un orario diverso: però si tifa sempre per i compagni, mi piace il calcio nel quale giocano squadre forti. Sono appassionato, è scontato che tifi Italia: hanno le carte in regola per vincere".

Il nuovo staff?

"E' un giorno, è troppo poco: avremo modo di conoscerci molto bene. E' come il primo giorno di scuola, ma non ci saranno problemi: sui campi di calcio ci vedevamo da avversari, è l'ultimo dei problemi".

Inzaghi?

"Alla Lazio ero molto giovane, quell'anno ho imparato tanto. E' sempre un piacere rivedere gli ex compagni anche da allenatore: è stato bello. Il mister ha sempre un bel rapporto con i giovani: massimo rispetto come con tutti, l'importante è la personalità e il sapere quali sono i ruoli. Su questo non ci sono problemi, i giocatori aiutano gli allenatori quando danno il meglio di se stessi in campo".

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