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Inter-Handanovic, l’ora della verità sta arrivando. E c’è una domanda senza risposta

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Il 2022 sarà un anno molto particolare per Samir Handanovic, destinato a perdere il posto da titolare a discapito di Onana

Matteo Pifferi

Dopo un inizio di stagione di alti e bassi, Samir Handanovic ha risposto da campione contro il Sassuolo, salvando letteralmente l'Inter nel primo tempo, con un paio di parate salva-risultato che hanno permesso alla squadra di completare la rimonta nella ripresa, portando a casa tre punti fondamentali prima della pausa delle Nazionali. Una pausa che serve anche a riflettere sul presente e sul futuro della porta dell'Inter. Perché le notizie di un accordo raggiunto con Onana, il cui contratto con l'Ajax terminerà il prossimo giugno, si fanno sempre più insistenti e anche dai media arrivano conferme per uno scenario che presupporrebbe un ruolo non più nevralgico proprio per Handanovic, portiere titolare dell'Inter sin dal suo arrivo nel 2012 e destinato a fare il vice del portiere camerunense.

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Il ruolo del portiere è, senza dubbio, il più delicato di tutti: basta un singolo errore e si perde una partita, uno scudetto, una finale, un Mondiale. E l'errore cancella anche interventi tempestivi fatti nel corso dello stesso match o anche nelle partite precedenti. Handanovic, da un paio di stagioni, ha visto il suo rendimento calare drasticamente, tanto da essere 'beccato' sui social dagli stessi tifosi nerazzurri, talvolta spazientiti dall'immobilismo dell'estremo difensore sloveno, i cui riflessi sono inevitabilmente calati rispetto agli anni scorsi. D'altronde, la carta d'identità non mente mai e Samir, a luglio, ha compiuto 37 anni, un'età non così avanzata per un portiere ma certamente sul viatico dell'epilogo di una carriera, fatte rare eccezioni anche recenti. La Curva Nord ha voluto ergersi a difesa di Handanovic dopo le critiche di fine settembre, con l'obiettivo di proteggere l'Handanovic giocatore ma anche l'Handanovic uomo e l'Handanovic capitano della squadra. Critiche talvolta anche pesanti, che hanno portato lo stesso Samir ad alzare la voce pre Real Madrid, con una dichiarazione forte e che difficilmente ci si aspetta da uno come Handanovic. A dimostrazione di come alcune cose lascino il segno e tocchino corde mai suonate negli anni precedenti.

Certo è che il portiere è un ruolo, come detto, delicato ma compiere parate è il compito di un estremo difensore, tanto quanto il fare gol spetta principalmente ad un attaccante. Non è si tratta di una tautologia o di una dichiarazione pleonastica, in quanto talvolta si tende ad esasperare, a livello di (tele)cronaca e di analisi, il gesto compiuto dal singolo, etichettando come "miracoli" - che, si sa, se accadono ripetutamente perdono l'essenza miracolosa) - parate che non lo sono. Il punto nevralgico, però, è un altro: Handanovic è destinato a perdere il posto da titolare che lo accompagna dal 2006-2007 (Rimini prima, Udinese poi) e che gli ha permesso di guadagnarsi la 'chiamata' dell'Inter. L'arrivo di Onana (o chi per lui) aprirà un nuovo capitolo nella parentesi nerazzurra di Samir, che sarà chiamato a fare un passo indietro in campo per non rompere quello status di leader silenzioso che si è guadagnato nello spogliatoio, con tanto di fascia di capitano arrivata dopo la querelle Icardi e di fiducia dimostrata sia da Conte che da Inzaghi, a parole e nei fatti. Cosa farà Handanovic? Accetterà davvero di essere "riserva" di altri per il bene dell'Inter? Al momento, di risposte non ce ne sono e ci si può limitare a fare ipotesi e illazioni.

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