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Handanovic: “Vorrei giocare fino a 40 anni. Milano bella città. Gli allenamenti e il lavoro…”

Simona Castellano

-Lubiana? 

Città con tanto verde, molto tranquilla. Quando torno a casa mi trasmette un senso di tranquillità, mi rilassa.

-Hai girato tante città?

Girato? In pullman, in alberghi, con le squadre.

-Città?

Treviso? Città piccola, somiglia ad Udine, ma più piccola. Non ho un bel ricordo dal punto di vista professionale. La città è bella, ci sono stato poco però. Ci siamo ritrovati in Serie A dopo Calciopoli. È stata però per me un'esperienza negativa, ma tutto serve. Sono andato alla Lazio nell'ultimo giorno di mercato, sono rimasto a Formello quattro mesi, dovevo terminare gli studi, non ho vissuto molto Roma perché stavo a ForMello, c'era Pandev, trascorrevo molto tempo con lui. A Rimini c'era un bel gruppo, giusto mix tra giovani e senatori. Mi sono comunque divertito lì, in Serie B si giocava di sabato, era una cosa buona. Udine? Molto tranquilla, è anche molto vicina a casa mia. Lì sono cresciuto come calciatore e come uomo. La gente lì somiglia molto a me, al mio carattere, mi sono trovato benissimo. Milano? Bella città, ti fa vivere. Mi piace molto la zona in cui abito, siamo tutti contenti.

-Famiglia? 

Ho conosciuto mia moglie a Lubiana, ma l'ho vista poi a Udine, era cheerleader, da lì ha avuto inizio la storia. Lei viaggiava quando stavo a Rimini, poi è venuta a vivere con me ad Udine.

-Che padre sei? 

A volte sono più bambino dei miei figli. Io sono il genitore severo. La mamma sta sempre con loro, lei li porta all'asilo e a scuola, io vado con lei a prenderli quando c'è l'allenamento il pomeriggio.

-Amici? 

Sì, ne ho anche qui, dopo cinque anni si va anche a cena fuori. Dipende dagli impegni.

-Guardi la televisione? 

Sport, film, guardavo Masterchef, mi piace mangiare.

-Scacchi? 

Gioco online. Nella mia famiglia giocano, quando torno a casa giochiamo. Mio padre mi ha insegnato. Poi a casa da me si gioca a carte, scacchi. Ti alleni a vincere con la mente. Non ti stanchi mai di giocare a scacchi, somiglia per certi versi anche al calcio, basta che sbagli qualcosa contro uno forte o al tuo livello e vince. La gente forte pensa a sei/sette mosse consecutive. Io attacco di solito, ma dipende da chi hai contro. Non è una cosa che piace a tutti, quando Hernanes era qui giocavamo insieme, eravamo sullo stesso livello.

-Sport che pratichi? 

Basket, beach volley. Nel quartiere in cui ho vissuto si giocava molto a basket.

-Passione per i vini? 

Da giovane non bevevo birra perché non mi piaceva, ho provato il vino e mi è piaciuto. È importante abbinare il vino giusto al piatto. Approfondisci quello che ti piace, il vivo è cultura ma anche è un motivo per stare insieme.

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