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"A 16 anni la ruota smette di girare all'improvviso. L'Arsenal si trasforma in una nube grigia piena di dubbi e lune storte. Balogun viene espulso diverse volte, arriva in ritardo e gli allenatori lo bacchettano: "Ero il peggior giocatore della squadra, ho rischiato di perdere la borsa di studio". Sia lodato Titì Henry, a quei tempi allenatore delle giovanili. Un giorno lo intravede in tribuna sconsolato, durante un Arsenal-Tottenham, e lo prende sottobraccio fissandolo negli occhi. "Sei convinto di essere forte? Allora dimostralo", gli dice. [...] Destro di piede, freddo sotto porta, attacca la profondità facendo leva sulla corsa, qualità principale fin da ragazzino".
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