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L’Arsenal, il cambio di ruolo e i consigli di Henry: Inter, ecco chi è Balogun

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I nerazzurri, dopo l'inaspettato epilogo della vicenda Lukaku, cercano un nuovo attaccante: nel mirino c'è Balogun
Fabio Alampi Redattore 

L'improvviso e inaspettato voltafaccia di Romelu Lukaku, proprio nel momento in cui era stato trovato un accordo con il Chelsea, ha messo l'Inter nelle condizioni di dover cercare altrove un nuovo attaccante. Uno dei nomi accostati ai nerazzurri è quello di Folarin Balogun, classe 2001, tornato all'Arsenal dopo un'ottima stagione in prestito al Reims (21 gol in Ligue 1).

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La Gazzetta dello Sport racconta chi è: "La famiglia è nigeriana, si è stabilita in America da una zia e ha vissuto lì per qualche tempo, poi ha preso un aereo e si è spostata ad Aldersbrook, periferia Est della City. [...] Balogun si diverte al campetto come difensore. Il tutto dopo aver studicchiato nel pomeriggio, ma senza impegno. "In classe scherzavo sempre, un burlone, ma in campo ero molto tecnico, così mi schieravano sempre dietro". [...] Dopo un paio d'anni da centrale inizia a giocare da ala destra, salvo poi chiudere il cerchio spostandosi davanti. A 7 anni riceve una chiamata dell'Arsenal. "Verresti a fare un provino?". Subito. Dopo cinque settimane di allenamenti si inserisce anche il Tottenham, così "Flo" inizia ad allenarsi con entrambe le squadre. "Andavo a scuola e giocavo. È stata dura, ma alla fine ho firmato con i Gunners"".


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"A 16 anni la ruota smette di girare all'improvviso. L'Arsenal si trasforma in una nube grigia piena di dubbi e lune storte. Balogun viene espulso diverse volte, arriva in ritardo e gli allenatori lo bacchettano: "Ero il peggior giocatore della squadra, ho rischiato di perdere la borsa di studio". Sia lodato Titì Henry, a quei tempi allenatore delle giovanili. Un giorno lo intravede in tribuna sconsolato, durante un Arsenal-Tottenham, e lo prende sottobraccio fissandolo negli occhi. "Sei convinto di essere forte? Allora dimostralo", gli dice. [...] Destro di piede, freddo sotto porta, attacca la profondità facendo leva sulla corsa, qualità principale fin da ragazzino".

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