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I “futuristi” si zittiscano: Icardi è il top, discuterlo è assurdo. I tifosi dell’Inter…

Sembra assurdo continuare a criticare un attaccante come Mauro Icardi

Marco Macca

Periodicamente ci si ritrova sempre lì, a giudicarlo come se fosse un giocatore qualunque. Come se i numeri, quando riguardano lui, fossero più freddi e apatici del solito. Come se avesse sempre bisogno di dimostrare qualcosa in più per far sì che gli altri gli riconoscano di essere fra i più grandi in circolazione. E magari, quando gli argomenti calcistici extra campo scarseggiano, lo si attacca nel privato, lo si bolla come un bad boy o chissà cosa di simile. Lui, per tutta risposta, regge la pressione come forse nessun altro alla sua età, mostra un sorriso che nasconde a fatica la determinazione e quel velato fastidio nei confronti di quei tanti che proprio non riescono a capirlo. O che, peggio, non vogliono capirlo. Il destino "triste" di Mauro Icardi ha voluto per lui una vita calcistica fatta di continui esami, di continue critiche, di considerazioni il più delle volte sproporzionate. Il tutto, spesso, anche quando non ce n'era bisogno. "Gioca poco con e per la squadra": è questo il ritornello più gettonato fra tifosi e addetti ai lavori, alludendo al fatto che Icardi sia poco partecipe della manovra dei compagni e che stazioni troppo all'interno dell'area di rigore.

Di sicuro in alcune partite poteva far di più, di sicuro in alcuni frangenti in passato è mancato. Ma quello che ci chiediamo qui è: come è possibile che un attaccante con le sue medie realizzative e la sua montagna di gol subisca da anni tutte queste critiche? Ci sono attaccanti che segnano 8-10 gol all'anno, ma che in compenso "aiutano la squadra". Beh, stando a chi scrive, non c'è maniera migliore, per un attaccante, di aiutarla segnando. E, se Icardi ne fa 30 a stagione con una continuità pazzesca (cosa che alla sua età ha pochissimi precedenti nella storia del campionato italiano), siamo convinti che i tifosi dell'Inter siano contenti così. E che, forse, questo ragazzo meriterebbe più considerazione, a livello nazionale e internazionale. In fondo, stiamo parlando di un giocatore che a 25 anni ha già raggiunto 103 gol in Serie A con la maglia nerazzurra, raggiungendo un certo Christian Vieri e mettendo nel mirino un altro che di gol ne sapeva qualcosa come Roberto Boninsegna.

Insomma, stiamo parlando di uno che sta entrando rapidamente nella storia dell'Inter e del calcio italiano. E pazienza se fuori dall'area tocca qualche pallone in meno. A volte, il "futurismo" non è la via: il pallone vecchia maniera, quello in cui un attaccante deve prima di tutto fare gol, non è una banalità fuori dal mondo. Mauro Icardi è un attaccante fortissimo, fra i migliori al mondo. Che gli si dia il rispetto dovuto. In attesa di un trofeo con l'Inter che possa far tornare tutti alla realtà.

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