LEGGI ANCHE
Squadra non alla mia altezza? Non credo fosse così. Anche la Juve poteva vincere la Champions, prima di me l'Inter non vinceva da 17 anni, poi vincemmo lo scudetto tre anni di fila: c'erano tanti campioni che all'Inter non avevano vinto lo scudetto, io sarei rimasto nella storia se l'avessi fatto e l'ho fatto. La squadra aveva potenziale di vincere, come tutte quelle in cui ho giocato.
Barcellona? Ho avuto fortuna di vincere trofei che non avevo vinto prima: era un sogno andare lì, in quell'epoca parlavano tutti del Barcellona. Ero nella squadra più forte del mondo: quando hanno chiamato ero carico, dopo tre anni all'Inter avevo fatto il massimo e volevo andare avanti e crescere di più con altre sfide per testare me stesso. Giocare in un posto tutta la vita va bene, ma io volevo provare le mie qualità e vedere dove potevo arrivare: i primi sei mesi sono andati molto bene, poi è cambiata l'atmosfera. Nel negativo però esce sempre qualcosa di positivo: non facevo tanto in campo, ma nella testa diventavo più forte.
La semifinale con l'Inter? Sarebbe bello ricordare cosa disse Mourinho a Guardiola: non mi ricordo, ascoltavo Pep. La partita non fu facile: all'andata perdemmo 3-1 a San Siro, ma se c'era il Var magari era un'altra situazione. Ma non c'erano scuse, loro fecero bene: vincemmo in casa, l'espulso gli diede vantaggio perché difesero di più. Nel calcio tutto può succedere, anche cose che non ti aspetti: tutti pensavano vincessimo facile, invece perdemmo. Quel Barcellona era troppo dominante e forte: era la più grande occasione per vincere la Champions. Ma tutti i club in cui ho giocato c'era il potenziale di vincerla".
Se vuoi approfondire tutte le tematiche sul mondo Inter senza perdere alcun aggiornamento, rimani collegato con FC Inter 1908 per scoprire tutte le news di giornata sui nerazzurri in campionato e in Europa.
© RIPRODUZIONE RISERVATA