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La storia di Mauro Icardi è una storia di quelle molto particolari. E' un predestinato, cresciuto alla Messi e con la possibilità di indossare la casacca della nazionale spagnola, di quella argentina e non ultima quella italiana. In un'intervista ad un mensile spagnolo, il puntero argentino si confessa e parla del suo futuro. Ecco quanto raccolto in anteprima da fcinter1908.it:
NAZIONALE. “Ancora non mi sono pronunciato – spiega l'attaccante blucerchiato -. In Italia la stampa è molto potente. Però in cuor mio, so già quale divisa voglio indossare. Lavoro sempre per farmi trovare pronto. Soprattutto sono conscio che l'attacco della seleccion (nazionale argentina n.d.r.) è davvero molto forte”. Confessioni immaginandosi al fianco dei vari Di Maria, Aguero, Lavezzi e soprattutto Messi.
PARAGONI. Quel Messi a cui spesso viene paragonato: “Leo è il migliore di tutti. Abbiamo due stili di gioco diversi. Più che paragonarci l'uno all'altro dovreste comparare le nostre storie. Io dedico ogni mio giorno a giocare e ad imparare il più possibile”. Come il talento blaugrana, anche lui si è trasferito da Rosario alla Spagna per giocare a calcio. Con lui suo padre e suo fratello: “Ci offrirono la possibilità di vivere una vita migliore. Iniziai a giocare nel Gran Canaria per ambientarmi e lo feci abbastanza bene con circa 400 gol segnati”. Facile che le attenzioni cadessero su di lui.
IL GRANDE PASSO. “Mi trasferì al Barcellona, nelle categorie giovanili, dove sfidavo quelli più grandi di me. Durò tre anni quella esperienza sin quando nel Gennaio 2011 non venni chiamato dalla Sampdoria – continua l'argentino -. Mi allenavo con la prima squadra e poi giocavo con la Primavera. Era una esperienza davvero nuova. Feci il mio esordio alla fine della scorsa stagione in Serie B. Quello in Serie A invece ha tutto un altro sapore. Il mio gol al Genoa nel derby è uno dei tre gol che ricordo con maggiore piacere nella mia vita. Lo stadio era tutto esaurito, io segno e battiamo gli eterni rivali. Che emozione. In Italia il calcio viene vissuto con un'intensità maggiore rispetto alla Spagna. E questo mi attira moltissimo”.
IDOLO. Con le sue giocate, Icardi sta attirando su di sé le attenzioni di molte squadre che un tempo furono quelle del suo idolo Batistuta. “Mi ha sempre incantato il calcio giocato da Batistuta. Ecco se dovessi fare il nome di un giocatore a cui somiglio farei il suo”.
CONFESSIONI NERAZZURRE. Ma alla fine della stagione Icardi dove andrà? Il calcio italiano abbiamo capito che gli piace. E se per lui si prospettasse la possibilità di andare in una squadra in cui militano, due nomi a caso, Cambiasso e Zanetti? “Bè i giocatori argentini sono stati sempre tra i migliori del mondo. E io non chiedo altro che giocare con i migliori per carpirne ogni giorno tutti i segreti”. Serve aggiungere altro?
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