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Una prestazione sconcertante, una squadra svuotata psicologicamente e in balia di un avversario che, a conti fatti, non aveva più nulla da chiedere al campionato: l'Inter esce con le ossa rotte dalla sfida del San Paolo, perde il terzo posto in classifica e si ritrova a doversi giocare la qualificazione alla prossima Champions League all'ultima giornata, esattamente come l'anno scorso. In estate sarà rivoluzione, a prescindere da come finirà questo campionato: Spalletti pagherà con l'esonero, ma la dirigenza nerazzurra dovrà intervenire pesantemente sulla rosa da mettere a disposizione del prossimo tecnico. I bonus sono finiti da tempo, chi ha dimostrato di non avere le qualità tecniche e la personalità per indossare la gloriosa maglia dell'Inter cambi aria. A cominciare da Mauro Icardi, autore dell'inutile gol della bandiera contro il Napoli: la rivoluzione nerazzurra non potrà prescindere dalla cessione dell'argentino.
REALTA' PARALLELA - Nonostante tutto, Icardi ha manifestato apertamente la sua intenzione di rimanere ancora a Milano: prima tramite le parole della moglie e agente Wanda Nara, poi con un post pubblicato sul proprio profilo Instagram. I due sembrano ignorare la frattura ormai insanabile con la tifoseria dell'Inter, postano immagini e rilasciano dichiarazioni totalmente fuori luogo, si comportano come se le bufere degli ultimi mesi non fossero mai accadute. I due sembrano vivere in un mondo parallelo, dove l'Inter è il paese dei balocchi e Icardi è ancora il re incontrastato di questo regno incantanto. Ma la realtà attuale è totalmente diversa.
I NUMERI NON SONO TUTTO - Quest'anno Icardi ha messo a segno 17 reti, di cui 11 in campionato, 4 in Champions League e 2 in Coppa Italia. Un passo indietro netto rispetto alle ultime stagioni, nelle quali aveva abbondantemente sfondato il muro dei 20 gol. Ma al di là dei numeri occorre analizzare la "qualità" delle reti: delle 17 realizzate in questa tribolata stagione, ben 7 sono arrivate su calcio di rigore. L'argentino ha pagato caro le polemiche e le tensioni degli ultimi mesi e, da quando è tornato a disposizione (o meglio, da quando ha deciso...) appare irriconoscibile: impacciato, avulso dal gioco, senza mordente.
INTER, NON CAMBIARE IDEA - La dirigenza dell'Inter ha deciso da tempo di ripartire senza Icardi, e al momento la frattura tra le parti appare insanabile. Il valore del giocatore, dopo questa turbolenta stagione, è necessariamente calato, ma questo non deve fermare i piani nerazzurri: comprensibile la questione economica, ma questa non prevalga sull'aspetto ambientale e sull'equilibrio del gruppo. In questa stagione Icardi è apparso fragile come non mai, travolto da situazioni più grandi di lui, e l'ingombrante presenza della moglie non potrà passare inosservata. Nessun dubbio sulle qualità tecniche e sulla capacità realizzativa ma, per il bene di tutti, è meglio dirsi addio: l'Inter incassi il più possibile dalla sua cessione e cambi pagina. Vietato tornare indietro.
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