L'idolo da bambino, l'adattamento al Psg e gli obiettivi personali e di squadra. Sono tanti i temi affrontati da Mauro Icardi in una lunga intervista rilasciata ai microfoni di DAZN.
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Icardi: “Inter e Psg hanno in comune una cosa. In Italia sono stato criticato molto perché…”
Le dichiarazioni rilasciate dall'argentino ai microfoni di DAZN
"Ovviamente come tutti i bambini avevo un idolo e ho sempre detto che è stato Batistuta", inizia l'ex nerazzurro.
"Sono cresciuto con questo pensiero, mi piaceva perché era un giocatore che faceva gol, io ero un attaccante e mi piaceva per questo. In Italia sono stato criticato molto con l'accusa di toccare pochi palloni, però se devo essere sincero, il mio gioco è sempre stato così: stare nell'ombra e poi apparire al momento giusto. E stando qui, oggi, con la classe che hanno i miei compagni, tenendo sempre il pallone e imponendo il nostro gioco, credo di dover stare sempre pronto in area per quando arriva il momento giusto. In Italia si gioca in modo molto tattico e in questo la Ligue 1 è simile. Le squadre si mettono tutte dietro ed è difficile segnare. Quindi devi approfittare del momento giusto per metterla dentro. Quando uno segna è la coronazione del suo lavoro settimanale, lo sforzo che fai sacrificando tante cose vivendo lontano dal tuo Paese. Segnare è un premio".
ADATTAMENTO AL PSG - "Mi sono adattato velocemente al gruppo e ai compagni, facilitato anche dalla lingua spagnola. Lo scorso anno è stato un po' di transizione perché mia moglie ha continuato a vivere in Italia con i bambini che avevano scuola. Non sapevamo se avremmo vissuto in prestito a Parigi perché ero in prestito. E' stato un anno in divenire, però quest'anno abbiamo deciso di spostare tutto a Parigi e iniziare una nuova vita qui. Sono molto contento, mi sono integrato bene. Nello spogliatoio c'è un gruppo unito".
DIFFERENZA TRA LIGUE 1 E SERIE A - "Sono due campionati molto diversi, in Italia il gioco è più tattico mentre in Francia meno. Ovviamente siamo il Psg e le avversarie ci aspettano, non c'è tanto spazio per giocare facilmente. Ma è una cosa che ho vissuto nella mia tappa italiana. All'Inter ci trovavamo nella stessa situazione, quindi ero già abituato".
L'OBIETTIVO - "Vincere titoli e fare un sacco di gol. Non ti dirò quanti perché non mi piace mai, però ne voglio fare tanti per aiutare la squadra a vincere. Sicuramente proveremo a vincere di nuovo la Champions, è quello a cui ambiamo tutti".
(DAZN)
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