Mauro Icardi piace al Real Madrid. Non è più una novità, da settimana ormai se ne parla ovunque. Di questo parla anche il giornale La Repubblica in edicola stamattina. Andrea Sorrentino parla della possibilità del centravanti nerazzurro di entrare nella storia, gli mancano solo quattro gol per segnare entro i 25 anni – che compie il 19 febbraio – cento reti come avevano fatto nella storia Boniperti, Altafini e Meazza che è stato capitano dell’Inter. Lui oggi indossa la fascia per i nerazzurri e finora con la sua maglia ha segnato almeno 15 gol per quattro campionati consecutivi. Roba che se non te lo tieni stretto devi esser matto oppure ci devono essere mln e mln di ragioni. “E’ un cecchino, ma ha imparato a giocare per la squadra, non è affatto inaffidabile come certe vicende personali avevano fatto pensare, ma è anzi un professionista a tutto tondo nonché padre di una famiglia allargata che si è accollato a 22 anni e lui dice anche che in Argentina è normale, che non è come in Italia”, si legge nell'articolo.
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Icardi-Real? Zero contatti con l’Inter: il club non vuole ritoccare la clausola. Wanda…
La Repubblica spiega che Maurito piace al Real Madrid ma non è neanche lontanamente iniziata una trattativa. E racconta un retroscena
IL RETROSCENA - Il giornale spiega della passione scoppiata in casa Real. Il club spagnolo ha avvisato di questo interesse la stampa di casa, ma finora contatti con l’Inter non ce ne sono stati. “All’Inter si dicono tranquilli, ritengono che la clausola di 110 mln sia piuttosto sicura, sanno che Icardi è felicissimo di vivere a Milano ed è proprio così, sanno che se si dovrà adeguare l’ingaggio se si arriva in CL e ci si accorderà in fretta. Come un anno fa, quando molti parlavano dell'argentino al Napoli e invece sua moglie Wanda Nara, mentre da un lato rilasciava dichiarazioni furbastre intanto firmava con l’Inter il nuovo accordo in un paio di giorni, salvo annunciarlo un mese dopo. Se poi davvero arrivasse il Real con i soldi della clausola si vedrà, ma l’Inter non vuole ritoccare la clausola”, è la conclusione.
(Fonte: La Repubblica, 03-12-2017)
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