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Icardi: “Utd? A tutti la stessa risposta, voglio l’Inter! Mancini mi stimola, quella frase…”

Mauro Icardi, intervistato dal Corriere dello Sport, si blinda. Il bomber nerazzurro, infatti, non ascolta le sirene di mercato e dimostra ancora una volta il suo attaccamento ai colori nerazzurri, respingendo al mittente il richiamo della Premier...

Daniele Mari

Mauro Icardi, intervistato dal Corriere dello Sport, si blinda. Il bomber nerazzurro, infatti, non ascolta le sirene di mercato e dimostra ancora una volta il suo attaccamento ai colori nerazzurri, respingendo al mittente il richiamo della Premier League:

VOTO ALLA STAGIONE - «Fino a metà a dicembre un bel 9 perché siamo andati molto bene. Nell’ultimo mese abbiamo avuto un calo e abbiamo perso qualche punto in classifica. Il voto complessivo è un po’ sceso, ma lavorando fino alla fine possiamo riprenderci». 

OBIETTIVO - «Io credo alla Champions fino da luglio quando abbiamo parlato a Riscone. Ero convinto che ce la potevamo fare allora e ne sono ancora più convinto adesso. Fino a inizio gennaio eravamo primi, avevamo dimostrato di poter battere chiunque e di poter stare in alto. Tante squadre sono in corsa per la Champions e contro una di queste, la Fiorentina, domenica avremo uno scontro diretto importante. Dobbiamo pensare a far bene con i viola e so già che non sarà facile perché loro sono forti. Voglia di Champions? Tanta. E’ il mio obiettivo e anche quello dell’Inter».

IL CALO - «Noi abbiamo avuto la fortuna di fare molto bene fino a metà dicembre, ma era difficile pensare che tutto potesse sempre andare in maniera perfetta anche perché tutte le squadre nell’arco di un’annata hanno alti e bassi di rendimento. Alla Juventus e al Napoli il periodo negativo è capitato a inizio stagione, a noi adesso».

LA FRASE SUI POCHI ASSIST DEI COMPAGNI - «Non volevo essere polemico, ma so bene che a voi giornalisti le polemiche piacciono (ride, ndr). Quella frase era anche un po’ scherzosa e non intendevo mancare di rispetto ai compagni. Io sono un attaccante e il mio compito è segnare il più possibile aiutando la squadra».

CAMBIO DI RUOLO CON MANCINI - «Prima del suo arrivo ero un centravanti che stava dentro l’area e cercava di fare gol quando riceveva il pallone. Mancini mi chiede di giocare più per la squadra, di muovermi e di partecipare alla manovra. Per me questo è stato un cambiamento importante e mi sto impegnando per metabolizzarlo. Posso migliorare ancora». 

RAPPORTO CON MANCINI - «Quando è arrivato Mancini è stato chiaro. “Tu devi fare 15-20 gol a stagione, poi se ne fai ancora di più, meglio” mi disse. E’ stato scritto che mi chiede sempre di più, ma è normale che un allenatore stimoli e voglia sempre il massimo da un suo giocatore. Ho letto anche che io sarei arrabbiato con lui perché sono andato in panchina contro la Roma, il Genoa e il Milan, ma non è vero perché nell’arco di una stagione ci sta di saltare qualche partita. All’inizio se uno non gioca ci rimane un po’ male, ma l’ho subito detto anche al direttore sportivo Ausilio che non c’erano problemi. Tra me e Mancini c’è un buon rapporto».

LA FASCIA DI CAPITANO - «La responsabilità di fare da guida al gruppo la sento, ma abbiamo tanti elementi esperti e nel gruppo siamo 7-8 capitani. Quando devo parlare o incoraggiare i compagni lo faccio. Zanetti? All’inizio mi ha detto di sfruttare questa occasione, perché portare la fascia da capitano dell’Inter è bello, ma non mi dà consigli. Ognuno ha il suo stile di fare il capitano».

IL RINNOVO - «Quando con i dirigenti trattavamo il prolungamento, ho detto chiaramente che volevo restare. Le offerte per andare altrove c’erano, ma io avevo chiaro in mente che era meglio restare qua». 

OFFERTE DI WOLFSBURG E MANCHESTER UNITED - «Qualcosa ho sentito, ma io voglio restare all’Inter. Se lo United tornerà alla carica con Mourinho? La mia risposta sarà sempre la stessa: voglio restare qua. Se il Manchester mi cercherà, non sarà né la prima né nell’ultima società che posso rifiutare. Mi sento bene a Milano e non intendo andarmene. La società ha un grande progetto e sta facendo grandi investimenti per tornare a vincere e io voglio dare una mano».