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Se il destino di Edgardo Bauza è appeso ad un filo è anche un po' colpa di Mauro Icardi. Recentemente la federazione argentina ha puntato il dito contro il (non) gioco della nazionale. Da lì a mettere sotto la lente d'ingrandimento anche le scelte e quindi gli uomini di Bauza è stato un attimo. Se prima la scelta di non convocare il capitano nerazzurro era stata in qualche modo accettata, ora, che la qualificazione è seriamente compromessa, sapere di aver volontariamente rinunciato ad una macchina da gol come Icardi incomincia ad innescare più di un semplice dubbio.
I numeri - Mauro Icardi ha compiuto 24 anni lo scorso 19 febbraio e in questa stagione ha già segnato 20 gol in 27 partite. L'argentino è capitano dell’Inter da due anni. Gli viene preferito Lucas Alario, che può vantare solo 6 reti in 15 partite, nel campionato argentino. A parole Bauza ha sempre dichiarato di non avere problemi con Mauro Icardi ma ultimamente il suono delle sue parole risulta decisamente meno convincente.
In Argentina - Sono partiti quindi i sondaggi (Pronto ne ha pubblicato uno qualche giorno fa) per raccogliere l'opinione della gente (per Mauro Icardi è un grande sì) e anche tra i dirigenti della federazione ci si chiede perché Bauza non convoca Icardi. Il Clarin ha recentemente riassunto la vicenda con questa analisi: "Mauro Icardi, forse uno dei migliori “9” nel mondo, ancora fuori e Ezequiel Lavezzi, che questo mese è tornato a giocare nella Super League cinese dopo nove mesi, invece convocato. Non sembra esserci vento di cambiamento. L’allenatore, anche se nega pubblicamente, è condizionato. E la squadra con i volti di sempre gioca sempre male."
Il profilo di Mauro Icardi, su questo tema, è sempre stato basso. L'Inter, prima di tutto. È ciò che pensano anche i tifosi, in una egoistica e fisiologica ottica di preservazione dell'attaccante per le sfide in nerazzurro. Ma un attaccante come Mauro merita di vestire la maglia della nazionale. Soprattutto una nazionale così in difficoltà come quella argentina, ora. Mauro non sente la pressione, non si fa toccare da quello che mormorano giornali e tifosi e in campo sa essere assolutamente letale. Perché, quindi, privare un giocatore dell'orgoglio di poter servire anche la propria nazionale? Anche questa decisione, profondamente discutibile, potrebbe infine pesare sul destino di Bauza. Sarebbe un esonero amaro. Con il retrogusto di una "vendetta" servita fredda su un piatto d'argento. Una "vendetta" targata Mauro Icardi.
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