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Dopo la sconfitta per 2-1 contro il CSKA Sofia in amichevole, sull'Inter è piombato il caso Mancini, con l'allenatore nerazzurro che a più riprese ha manifestato la sua situazione di disagio attuale, come riferito da La Gazzetta dello Sport:
"Come la mollica lasciata da Pollicino per trovare la via di casa, così Roberto Mancini lascia per strada indizi di un malessere che continua a covargli dentro e che potrebbe esplodere nelle prossime ore in assenza di confronti veri, profondi e sinceri. Con il rischio di un clamoroso strappo. Il tecnico di Jesi ha rilasciato tre interviste (la prima registrata mercoledì dopo la conferenza stampa) in cui sistema sul tavolo alcuni concetti spigolosi".
Concetti evidenziati da Mancini durante le interviste rilasciate in questi giorni in ritiro prima e dopo l'amichevole contro il CSKA. Tra questi: le divergenze con la società sul valore di Yaya Tourè; il non sentirsi inchiodato alla panchina dell'Inter difronte all'interesse della Federazione inglese per la panchina della Nazionale; il confronto con Bolingbroke che evidentemente non ha aiutato Mancini a capire chi sta portando avanti il mercato; la non totale convinzione sull'operazione Gabriel Jesus, visto che andrebbe a occupare la casella da extracomunitario che l'allenatore nerazzurro voleva sfruttare proprio per il centrocampista ivoriano del City e in ultimo, la delusione difronte allo scarso impegno di alcuni giocatori in ritiro, alla luce anche dei risultati delle amichevoli.
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